Anche la FIADDA Roma (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi) sostiene e promuove – insieme ad altre realtà associative di persone sorde – un’interessante iniziativa, vale a dire la rappresentazione teatrale Il Paradiso può aspettare, sovratitolata per le persone sorde, che verrà messa in scena lunedì 30 marzo al Teatro Brancaccio di Roma (Via Merulana, 244, ore 20,30, biglietto a soli 7,50 euro).
L’evento – che rappresenta per tutte le persone con disabilità un esempio concreto di abbattimento delle barriere culturali – assumerà per quelle sorde un profondo significato, in quanto realizzerà, almeno per una sera, il reale superamento di una barriera della comunicazione; esse infatti, che fin da piccole, con impegno costante e talvolta con sacrificio, hanno potuto conquistare una buona competenza linguistica e l’uso della parola scritta e parlata, saranno messe finalmente nelle condizioni di godere di un tipo di spettacolo da cui risultano abitualmente escluse e di poterne fruire nella sua interezza.
Si conta molto sull’aspetto di promozione culturale e sociale di questa iniziativa, con il pubblico che sarà molto incuriosito dalla novità e, nel contempo, avrà l’occasione di riflettere su un fenomeno sociale poco conosciuto.
Si spera dunque che tutti possano portare il maggior numero possibile di spettatori in un teatro che conta più di 1.400 posti.
Da segnalare che, oltre alla sovratitolatura della spettacolo, sarà attivato – a cura della FIADDA Roma – il servizio di stenotipia per la creazione di sovratitoli anche durante i momenti che precederanno e seguiranno la commedia. Numerosi anche gli ospiti del mondo dello spettacolo invitati, alcuni dei quali hanno già assicurato la loro presenza.
La commedia brillante Il Paradiso può aspettare sarà messa in scena da Piazza 77, compagnia di giovani attori molto promettenti e attenti alle problematiche sociali.
Lo spettacolo nasce dall’idea di un giovane medico odontoiatra di Milano – Marco Frattini – che quattro anni fa, a seguito di una grave patologia, ha acquisito una sordità abbastanza rara, cioè totale e non recuperabile nemmeno attraverso l’ausilio delle protesi acustiche più sofisticate. Una condizione, quindi, totalmente diversa da quella presente alla nascita o nei primi anni di vita, ma con fortissime implicazioni a livello psicologico, e non solo, e una conoscenza soggettiva della sordità un po’ condizionata dall’esperienza personale, che viene vissuta come assioma assoluto.
Frattini ha voluto dare alla sua lodevole iniziativa il nome un po’ stereotipato e forse sensazionalistico di “Il teatro del silenzio”, non certo inteso come esaltazione di quel silenzio, ma come rivelazione e consapevolezza di una nuova vita nella quale colui che ode viene all’improvviso catapultato in una diversa dimensione, dove la memoria del suono è presente e il silenzio è reale; un’accettazione attraverso la quale imparare «a impostare la propria quotidianità sulla base della caratteristica» della sordità. Un teatro, quindi, attento a «coloro che accettano questa condizione e affrontano la vita con le stesse prospettive di chiunque altra persona», sia che la sordità abbia caratterizzato sempre la loro vita oppure che sia sopraggiunta nel tempo.
Per il seguito di questo progetto vorremmo proporre un titolo diverso. Riteniamo infatti che “Il teatro oltre il silenzio” possa rispondere meglio alla nostra filosofia, comprendendo in questa accezione chi, come Marco, ha conosciuto da adulto il silenzio, imparando ad adattarsi e a superarne il trauma e quanti hanno vissuto un percorso opposto a quello di Marco, scoprendo dal silenzio, attraverso l’impegno, la costanza e la consapevolezza, il mondo dei suoni e delle parole.
Andare quindi oltre il silenzio, oltre le parole, oltre i pregiudizi, le paure, le discriminazioni, i limiti, liberi e consapevoli di accettare questa, come altre condizioni, e affrontare la vita con le stesse aspirazioni e aspettative di qualunque altra persona.
*FIADDA Roma (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi), della quale Cotura è presidente.
«La potenza dei numeri, la concretezza di un’idea, la grinta di un gruppo, l’amore della passione. Oltre 100.000 contatti hanno sostenuto il gruppo Regala un click ad un bambino sordo legato al progetto “Il teatro del silenzio”. Un progetto nuovo e unico dedicato a chi fino ad ora è stato escluso. Forti di queste premesse invitiamo chiunque a partecipare allo spettacolo».
Così la compagnia teatrale Piazza 77 di Roma presenta – in collaborazione con il dottor Marco Frattini di Milano – la serata del 30 marzo al Teatro Brancaccio di Roma, evento nazionale centrato sulla rappresentazione di Il Paradiso può aspettare, commedia sentimentale di Mimmo La Rana, diretta da Sebastiano Rizzo e interpretata dallo stesso, insieme a Lisa Girelli, Rosalba Battaglia e Francesco Montingelli, con la partecipazione di Nadia Visintainer.
Lo spettacolo – come detto – sarà sovratitolato, le scenografie a cura di Silvia Bassi, le coreografie di Angelica Portioli, il coordinamento musicale di Nadia Visintainer e l’aiutoregia di Alessia Melfi. Testimonial della serata il cabarettista romano Roberto Ranelli.
Un’iniziativa “necessaria”, secondo Piazza 77, perché «i limiti esistono solo se ce li imponiamo»!
Per ulteriori informazioni e per assistere allo spettacolo: FIADDA Roma, tel. 348 2247231 – 347 4969614, fiaddaroma@interfree.it.
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