Non si può togliere alle Associazioni il cinque per mille

Oltre ad essere una "goccia nel mare" e a basarsi su un meccanismo di erogazione lento, il cinque per mille serve oggi a finanziare i progetti e le attività delle organizzazioni - anche le più piccole - che si occupano delle persone con disabilità e delle loro famiglie, dimostrando spesso di poter supportare le istituzioni statali laddove queste ultimo sin troppo spesso faticano ad arrivare. Logico quindi continuare a spronare i cittadini a donare e ad essere solidali, ma del tutto fuori luogo - secondo il presidente della FISH Pietro Barbieri - pensare al cinque per mille in questa circostanza, con il rischio di creare gravi danni proprio al mondo delle associazioni

Il presidente della FISH Pietro BarbieriLa FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) condivide le istanze sollevate in questi giorni dalla società civile circa la paventata destinazione del cinque per mille dell’IRPEF alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo – lanciata, a quanto sembra, dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti – dichiarando in tal senso di condividere quanto già affermato in particolare da Andrea Olivero, portavoce del Forum Permanente del Terzo Settore.

«Infatti – come sottolinea il presidente della FISH Pietro Barbieri – è noto che il finanziamento del cinque per mille contribuisce oggi a sostenere i progetti e le attività anche delle più piccole organizzazioni della società civile, come quelle delle persone con disabilità e dei loro familiari. Si tratta di aggregazioni che promuovono i diritti, rivolgendosi a fasce di popolazione assai ridotte, che un sistema fortemente democratico dovrebbe tutelare maggiormente rispetto ai poteri “più forti”». «E del resto – aggiunge Barbieri – nemmeno le attività delle organizzazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari dell’Abruzzo si renderebbero possibili senza finanziamenti come quelli del cinque per mille».

«Riteniamo dunque del tutto improponibile – conclude Barbieri – pensare al cinque per mille in questa circostanza, per evitare di arrecare gravi danni al mondo delle associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie, che sempre di più, in questi anni, hanno dimostrato di poter supportare le istituzioni statali laddove le stesse sin troppo frequentemente faticano ad arrivare». (S.B.)

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