Devono cessare, a Napoli, gli «arresti domiciliari» di disabili

C'è un nuovo Comitato di Lotta Permanente per la Difesa dei Diritti dei Disabili - nella città partenopea - convinto che una nuova stagione per il welfare a Napoli sia possibile solo riattivando momenti di confronto tra istituzioni, associazioni e sindacati, per porre fine, una volta per tutte, al continuo stato di emergenza che caratterizza la vita dei cittadini con disabilità e dei loro familiari, costringendoli a una sorta di "arresti domiciliari", senza avere commesso reati. La prima assemblea pubblica del nuovo organismo è stata organizzata per il 22 aprile

Particolare di una persona in carrozzina (ruote e gambe)Nato in seguito alle dimissioni del Comitato di Gestione della Consulta Comunale per l’Handicap, il Comitato di Lotta Permanente per la Difesa dei Diritti dei Disabili di Napoli ha promosso per mercoledì 22 aprile nel capoluogo partenopeo un’assemblea pubblica (Sala Multimediale di Via Verdi, 35, ore 10), alla quale sono state invitate le associazioni, le organizzazioni sindacali e i cittadini tutti.

«Da anni – dichiarano i responsabili del nuovo Comitato – sosteniamo la centralità dei servizi alla persona e in particolare l’inadeguatezza o la totale negazione di quelli rivolti ai disabili gravissimi e tuttavia ci troviamo di fronte a uno stato di continua emergenza che caratterizza la vita dei disabili e delle loro famiglie. La mancanza di una politica integrata e contraddistinta da obiettivi chiari e risorse certe – abbinata al criterio perverso di privilegiare la problematica degli operatori (precari e retribuiti sempre con notevoli ritardi) – ha contribuito infatti ad anteporre il problema dei lavoratori a quello degli assistiti, abbassando la soglia della qualità dei servizi dedicati alla persona, già di per sé abbastanza inadeguati quando non addirittura scadenti».

Secondo il Comitato, l’assemblea è stata resa quanto meno necessaria anche dai conitnui «dibattiti che si svolgono sulla stampa, da quelle passerelle mediatiche utilizzate solo per creare opportunità di lavoro e di consenso, cui siamo costretti ad assistere passivi e impotenti. Il parere del vero protagonista, l’utente/cittadino, è insomma drammaticamente assente. Da troppo tempo, inoltre, ci si interroga, invano, sulla discontinuità delle risorse economiche, nonostante l’assegnazione dei contributi previsti e regolarmente erogati dal Fondo Nazionale per le Politiche Sociali. A tale proposito, chi sa dirci quale fine abbiano fatto i “famigerati” fondi regionali per la non autosufficienza? In quale meandro del bilancio comunale sono andati a nascondersi?».

C’è un altro motivo importante che ha suggerito l’incontro del 22 aprile, vale a dire la necessità di un ripensamento della stessa Consulta Comunale per l’Handicap, rispetto alla quale si chiede l’introduzione di nuove regole che ne permettano un funzionamento più incisivo nella programmazione e nell’attuazione delle politiche d’integrazione sociale delle persone con disabilità.
«Noi siamo convinti – concludono gli esponenti del Comitato – che una nuova stagione per il welfare partenopeo sia possibile solo attraverso la riattivazione di quei momenti di confronto che con le precedenti amministrazioni avevano portato al superamento delle incomprensioni e della litigiosità per lasciare spazio ad occasioni di progettualità condivisa e programmata, con risultati e potenzialità di cui oggi non possono più disporre i cittadini più svantaggiati della nostra città. E con il termine “svantaggiati” non ci riferiamo solamente agli anziani non autosufficienti da “tacitare” con gite turistiche fuori porta (organizzate solo per quelli che hanno una buona autonomia), ma anche a tutte quelle “persone” allettate e vergognosamente relegate nel totale abbandono da parte delle istituzioni insieme alle disperate famiglie, quei disabili gravissimi che – proprio a causa della negazione dei servizi – vivono irrimediabilmente e inesorabilmente gli “arresti domiciliari” senza avere commesso alcun reato».

Certa la partecipazione all’Assemblea di Francesco Moxedano e Ciro Varriale, presidente e componente della Commissione Consiliare del Comune di Napoli per le Politiche Sociali e di Leonardo Impegno, presidente del Consiglio Comunale.
Sono stati inoltre invitati il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, l’assessore regionale della Campania alle Politiche Sociali Alfonsina De Felice, l’assessore comunale alle Politiche Sociali Giulio Riccio, il dirigente del Dipartimento Comunale delle Politiche Sociali Giulietta Chieffo, il direttore del Dipartimento Socio-Sanitario dell’ASL Na-1 Mario Petrella, il consigliere comunale Raffaele Carotenuto e i presidenti delle dieci Municipalità della città. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Federico Minutillo, tel. 339 7411009, feminut@tin.it.
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