Maglia nera per le barriere architettoniche: non è certamente un primato gratificante quello detenuto dall’estrema periferia nord del capoluogo partenopeo. Marciapiedi privi di rampe per disabili, paletti sparsi ovunque, che ne delimitano i movimenti, aree verdi prive di supporti per i bimbi con disabilità. Insomma, fare una passeggiata per un portatore di handicap diventa un vero e proprio percorso ad ostacoli.
Domenico Di Renzo, presidente dell’Associazione Oltre le Barriere, si batte da sempre perché Secondigliano, Miano e San Pietro a Patierno diventino delle realtà a misura d’uomo. «È importante – tuona – che gli inabili siano liberi di vivere la loro quotidianità; non è possibile, infatti, che in mancanza di questi servizi pubblici basilari, una persona in carrozzina debba camminare in strada con il rischio di essere investita o che un non vedente sia costretto ad attraversare la strada non in sicurezza, perché mancano i semafori con gli appositi segnali acustici». «Per non parlare – conclude amaro – delle barriere presenti negli uffici postali e in quelli cittadini».
In effetti, edifici pubblici e privati non spiccano certo per facile percorribilità da parte di chi ha il solo “torto” di essere sano nella mente, ma non nel corpo.
Michele Ferro e Salvatore Matuozzo, esponenti della maggioranza del VII Parlamentino di Napoli, da qualche settimana portano avanti una battaglia per far rimuovere dalle poche rampe per disabili le campane della raccolta differenziata di rifiuti.
«È inconcepibile – dichiarano in coro – che i rari scivoli presenti in tutto il territorio siano ostruiti dai contenitori dei rifiuti differenziati. Speriamo che al più presto l’amministrazione locale provveda a rimuoverli e a ricollocarli altrove».
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