Nel corso del convegno-dibattito denominato ASL e INPS a confronto – organizzato a Napoli dall’ANIDA (Associazione Nazionale Italiana Diversamente Abili) – sono emersi in piena luce i vari punti critici e le contraddizioni riguardanti la diversa valutazione dell’invalidità civile da parte delle commissioni mediche dei due Enti, questione che la stessa ANIDA denuncia da tempo.
L’incontro – svoltosi alla presenza di oltre centocinquanta persone, con varie rappresentanze di associazioni di categoria – è stato moderato dal giornalista Ermanno Corsi e presieduto da Goffredo Sciaudone, professore emerito di Medicina Legale della Seconda Università di Napoli.
Senz’altro positivi gli esiti, sia perché sono state poste le basi per futuri incontri e tavole rotonde – con l’impegno di ASL e INPS, nonché dell’Ordine dei Medici Provinciale di calendarizzare a breve altri appuntamenti – sia per alcune proposte concrete, come quella di Francesco Minicuci, presidente della Commissione di Monitoraggio delle Attività Medico-Legali della Campania il quale ha evidenziato la necessità di «provvedere a una formazione mirata in campo medico-legale», idea condivisa senza riserve da tutti i presenti e in particolare proprio dall’Ordine dei Medici.
Dal canto suo, il professor Sciaudone, in chiusura di dibattito, ha suggerito l’innovativa istituzione di un osservatorio misto composto da esponenti dell’INPS, dell’ASL, e dell’ANIDA, per la valutazione dei casi limite e per la successiva espressione di un parere condiviso. L’ANIDA, dunque, prendendo spunto da tale ipotesi, ha invitato le associazioni di categoria a riunirsi per dar vita a tale organismo.
In conclusione, Giuseppe Sannino, presidente dell’ANIDA, ha voluto evidenziare da una parte la scarsissima presenza di medici sia dell’ASL che dell’INPS – che nelle previsioni avrebbero dovuto essere la rappresentanza più nutrita, visti gli argomenti trattati – dall’altra parte la completa assenza degli esponenti politici, un dato, questo, particolarmente negativo, vista l’urgenza di riformare un quadro normativo definito superato e inadeguato sia dagli esponenti dell’ASL che da quelli dell’INPS. «E in ogni caso – ha concluso Sannino – noi vigileremo come spempre affinché le promesse si tramutino in fatti concreti, invitando, se necessario, tutte le organizzazioni a manifestare il proprio dissenso attraverso forti forme di protesta». (S.B.)
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