Al cinema, in prima fila, ma non è certo il massimo, anzi…
Sin troppo spesso, nelle multisale cinematografiche, una persona con disabilità motoria è costretta ad assistere al film dalla prima fila di poltrone, senza di fatto vedere nulla e con l’unico desiderio di uscire rapidamente dalla sala. Anche in questo settore, dunque, bisognerà arrivare progressivamente ad applicare i concetti della “progettazione universale”, pensando cioè “prima” – a certi requisiti – e non “a cose fatte”