Secondo l’indagine Istat sulla condizione di salute e il ricorso ai servizi sanitari del biennio 2004-2005, nei periodi più recenti – negli ospedali della Sicilia – sono state ricoverate in media circa 11.000 persone con altrettanti casi di ictus l’anno e circa 4.000 con attacchi ischemici cerebrali transitori. Le cifre complessive, poi, aumentano notevolmente in caso di complicanze dovute a malattie cerebrovascolari acute e all’invalidità ad essa correlata. In sostanza, tra gli oltre 800.000 siciliani ultrasessantacinquenni, solo il 13,8% di essi hanno la possibilità di vivere “liberi da disabilità”, ossia da handicap e fattori invalidanti, e a 75 anni diventano appena il 7,4%. Da tutto ciò si può concludere che in Italia e nei paesi industrializzati, l’ictus cerebrale rappresenta la prima causa di disabilità, la seconda di demenza, la terza di mortalità.
«Per affrontare questo problema – spiegano gli organizzatori del convegno Disabilità a Catania. Progettazione ed organizzazione della riabilitazione: il “Modello Sicilia”, previsto per sabato 9 maggio a Catania (Centro Fieristico Le Ciminiere, Viale Africa, 12, ore 8.30-18) – occorre il ricovero dei malati in un ospedale attrezzato dove vi sia un’assistenza neurologica e medica in fase acuta ed è necessario che la riabilitazione inizi sin dall’instaurarsi del danno e prosegua nel tempo sino al superamento disabilità. Per risolvere tali complesse questioni è necessario che esse vengano affrontate in maniera adeguata da un pool di competenze in grado di elaborare un progetto personalizzato per il superamento della disabilità, ma perché ciò avvenga è indispensabile porre in essere una forte condivisione tra tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati (Ospedali, ASL, Comuni, altri soggetti pubblici, soggetti del privato sociale e del volontariato), al fine di avviare una sinergia di programma e operativa che, attraverso la strategia dell’integrazione, pervenga alla realizzazione del cosiddetto “sistema a rete”, utilizzando gli strumenti normativi già resi disponibili dalla Regione Siciliana».
«In altre parole – concludono i promotori dell’evento – si deve realizzare quell’integrazione socio‐sanitaria di fatto già regolamentata da leggi nazionali e regionali, ma che stenta a concretizzarsi in Sicilia, pur essendo l’isola dotata di un Piano Triennale a favore delle Persone con Disabilità, pubblicato nel 2006 e di nuove norme rappresentate dai Decreti Assessoriali Nuova caratterizzazione dell’assistenza territoriale domiciliare e degli interventi ospedalieri a domicilio, pubblicati negli anni 2007 e 2008, che hanno creato un vero e proprio “Modello”».
Al Convegno di Catania – voluto dall’AIFI Sicilia (Associazione Italiana Fisioterapisti), dalla SIFIR (Società Italiana Fisioterapia e Riabilitazione), dalla sede di Catania della Federazione ALICE, da Cittadinanzattiva Sicilia e dal Consorzio Sol.Co di Catania – prenderà parte una qualificata rappresentanza di professionisti del settore e associazioni che si occupano di patologie disabilitanti, con l’obiettivo di analizzare il problema partendo dall’osservazione scientifica e indicando linee operative efficaci ed efficienti per il teritorio.
Da segnalare in particolare – come importante momento dell’evento – il collegamento in videoconferenza con il Centro di Riabilitazione Villa Beretta di Costa Masnaga (Lecco) diretto da Franco Molteni, durante il quale sarà possibile prendere conoscenza dell’organizzazione di questo centro riabilitativo di eccellenza. All’incontro sono stati invitati, inoltre, numerosi autorevoli rappresentanti istituzionali a livello nazionale e locale. (S.B.)
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