«Ho votato, ma ho provato disprezzo perché ci sono troppe cose che non vanno e mi sembra che nessuno si interessi alle nostre problematiche; bisogna guardare più dentro ogni persona disabile». «Era facile riempire la scheda ma difficile scegliere la casella da barrare». «È difficile capire la politica. Se guardi la TV, non capisci quello che stanno dicendo. Sembra che vogliano promettere la luna a tutti». «È difficile decidere per quale persona votare perché dicono troppe cose e tu ti confondi facilmente».
Queste sono le parole di alcuni giovani e adulti con disabilità intellettiva, intervistati in Italia, Spagna, Irlanda, Ungheria, Malta e Danimarca, sulla loro esperienza di voto.
In Europa ci sono oltre 50 milioni di persone con disabilità [secondo alcuni dai 60 ai 65 milioni, N.d.R.] e un milione di queste sono persone con disabilità intellettiva. Tutte le persone con disabilità dovrebbero avere il diritto di votare alle Elezioni Europee, ma in alcuni Paesi vi è però un problema di riconoscimento di tale diritto. In altri, invece – e si tratta della maggioranza – le persone non esercitano il diritto loro riconosciuto, per mancanza di:
– informazione, consapevolezza ed educazione al voto delle stesse persone con disabilità intellettiva;
– consapevolezza dei loro familiari, amici, operatori di riferimento dei loro stessi diritti e capacità;
– interventi per facilitare l’esercizio del diritto di voto da parte delle Pubbliche Istituzioni.
My opinion My vote (M.O.TE.) è un progetto finanziato dalla Commissione Europea (Direzione Generale per l’Educazione e la Cultura, Programma per l’Educazione Permanente, Sottoprogramma Grundtvig), il cui obiettivo generale è quello di sostenere le persone con disabilità intellettiva nell’esercizio dei loro diritti politici, così come riconosciuto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (articolo 29: Partecipazione alla vita politica e pubblica), recentemente ratificata anche dall’Italia.
L’iniziativa è stata promossa ed è coordinata dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), che si avvale della collaborazione di otto partner, provenienti da sei Paesi europei. In tal senso, per preparare le persone con disabilità intellettiva a un voto consapevole sono stati predisposti, in vista delle prossime elezioni europee:
– una campagna di informazione tramite brochure e comunicazione internet;
– la traduzione dei programmi politici dei Gruppi Europei che si candidano alle prossime elezioni in linguaggio ad alta comprensibilità;
– un “dizionario” sulle parole della politica;
– alcune unità didattiche per aiutare le persone a capire che cos’è la politica, come ci si può formare un’opinione, che cos’è l’Unione Europea e come concretamente si voterà.
L’AIPD cerca dunque l’aiuto di tutti per sostenere l’esercizio consapevole del diritto di voto delle persone con disabilità intellettiva e diffondere i materiali di cui si è detto, disponibili tutti all’interno del sito dedicato al progetto My opinion My vote (vi si accede cliccando qui).
*Associazione Italiana Persone Down – Unità Internazionale.