Vanno sostenute le famiglie che adottano bimbi con disabilità!

di Donata Nova Micucci*
Si rivolge direttamente a Carlo Giovanardi - sottosegretario di Stato con Delega alle Politiche per la Famiglia - l'ANFAA (Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie), con una lettera nella quale solleva un problema assai delicato, come quello dei mancati sostegni alle famiglie che hanno adottato o adottano minori ultradodicenni o con disabilità accertata, ragazzi che a causa delle loro condizioni personali, riescono solo con grandi difficoltà a trovare una famiglia che li accolga

Madre e bimbo che giocanoApprendiamo dal Decreto di ripartizione del Fondo per le Politiche della Famiglia, da Lei sottoscritto e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 maggio 2009 [è il Decreto del 3 febbraio 2009. Lo si legga cliccando qui, N.d.R.], che sono stati stanziati 25 milioni di euro per il “Fondo bebè” da spendere nel 2009 e 100 milioni di euro per il Piano Straordinario dei Servizi Socio-Educativi che verranno gestiti dalle Regioni.
Il fondo per l’anno 2009 ammonta complessivamente a 186 milioni e 571.000 euro, di cui  86.571 milioni per interventi relativi a compiti e ad attività di competenza statale e 100 milioni per interventi relativi a compiti e attività di competenza regionale. Di questi ultimi, ben 25 milioni di euro sono destinati al sostegno delle adozioni internazionali.
Riteniamo positivo l’aver riconosciuto – tramite questo consistente stanziamento – l’importanza di un sostegno istituzionale alle adozioni internazionali che si realizzano nel nostro Paese.

Spiace tuttavia dovere ancora una volta constatare che nessuno stanziamento specifico è stato previsto per il sostegno, anche economico, delle famiglie che hanno adottato o adottano minori ultradodicenni o con handicap accertato, nati in Italia o provenienti da altri Paesi. Questi, i minori grandi e/o handicappati, come Lei ben sa, sono coloro che, a causa delle loro condizioni personali, con grande difficoltà riescono a trovare una famiglia che li accolga.

Il comma 8 dell’articolo 6 della Legge 149/01 [Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante «Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori», N.d.R.], recita: «Nel caso di adozione dei minori di età superiore a dodici anni o con handicap accertato ai sensi dell’articolo 4 della legge 5 febbraio 1992 n. 104, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono intervenire, nell’ambito delle proprie competenze e nei limiti delle disponibilità finanziarie dei rispettivi bilanci, con specifiche misure di carattere economico, eventualmente anche mediante misure di sostegno alla formazione e all’inserimento sociale, fino all’età di diciotto anni degli adottati».
L’inciso «nei limiti delle disponibilità finanziarie dei rispettivi bilanci» rende questa  norma – molto positiva nel suo assunto – non cogente e quindi  purtroppo non impegna le istituzioni a fornire i sostegni e gli aiuti previsti, in quanto gli stessi sono subordinati appunto alle «disponibilità finanziarie dei rispettivi bilanci».

Come l’ANFAA (Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie) ha più volte segnalato, la Regione Piemonte è fino ad ora l’unica che abbia assunto provvedimenti atti a rendere queste disposizioni un diritto realmente esigibile, erogando attraverso gli enti gestori degli interventi assistenziali, un contributo spese equiparato alla pensione minima INPS a favore dei genitori adottivi di minori sopra i 12 anni o con handicap accertato, sino alla loro maggiore età.
Ma le famiglie che adottano questi bambini non devono essere abbandonate a loro stesse! E la loro disponibilità deve essere accompagnata e sostenuta da tutta la società civile, e in primo luogo dalle istituzioni.

Riteniamo pertanto necessario e urgente da parte del Governo – oltre ad un immediato stanziamento adeguato alle necessità – l’emanazione  di disposizioni che rendano questo sostegno obbligatorio. Queste disposizioni infatti, trattandosi di materia afferente ai Livelli Essenziali di Assistenza (purtroppo non ancora emanati) ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione, sono tuttora di competenza statale.
La mancanza di un sostegno attivo da parte delle istituzioni è a mio avviso uno se non il principale motivo per cui tanti bambini con handicap, malati o grandicelli – dichiarati adottabili – non trovano una famiglia che li accolga.

*Presidente dell’ANFAA (Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie).

In chiusura della sua lettera, Donata Nova Micucci segnala anche al sottosegretario Giovanardi il testo intitolato Sono 191 i minori dichiarati adottabili e dimenticati dalle istituzioni, pubblicato nel numero 162 (aprile-giugno 2008) della rivista trimestrale «Prospettive Assistenziali». Tale testo è disponibile cliccando qui. Per ulteriori informazioni: ANFAA, tel. 011 8122327, segreteria@anfaa.it
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