«A giudizio per omessa vigilanza l’insegnante che non impedì violenze e ingiurie verso uno studente con disabilità»: questa la richiesta del GUP (Giudice dell’Udienza Preliminare), a proposito dell’episodio del 2006 accaduto all’Istituto Scolastico Albe Steiner di Torino, dove un ragazzo con disabilità era stato schernito e picchiato dai compagni di classe, ciò che era stato anche videoripreso e riversato poi in Youtube [se ne legga nel nostro sito cliccando qui e qui, N.d.R.].
Nel video si vedeva tra l’altro la docente che – pur essendosi resa conto di quanto stava succedendo – aveva lasciato l’aula senza intervenire in difeso dello studente con disabilità (fonte: «La Stampa», cronaca di Torino, pagina 62 del 23 giugno 2009, a firma di Alberto Gaino). Da ricordare che gli autori del gesto vennero “perdonati” dopo un anno di attività di recupero socialmente utili.
In seguito la famiglia del ragazzo vittima dell’episodio di bullismo aveva giustamente lamentato il successivo disinteresse della scuola e dell’insegnante nei confronti delle conseguenze del fatto: il ragazzo cambiò infatti scuola sin dall’anno successivo e nessuno si fece più vivo con la famiglia.
A nostro giudizio l’imputazione mette in luce la validità del principio di presa in carico collettiva dello studente con disabilità da parte di tutti gli insegnanti e le conseguenze che possono derivare dalla sua mancata applicazione anche nel campo della vigilanza.
*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).
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