Trenitalia deve farsi carico anche delle barriere organizzative

a cura dell'Associazione Luca Coscioni*
Questa volta la vicenda ha avuto un lieto fine, con la riparazione del carrello elevatore alla stazione di Chiusi, che ha consentito a Gustavo Fraticelli, consigliere dell'Associazione Luca Coscioni, persona in carrozzina, di recarsi regolarmente in treno a Chianciano Terme. E tuttavia, come sottolinea lo stesso Fraticelli, sin troppo spesso si può vedere come le barriere organizzative siano talora meno facilmente eliminabili di quelle architettoniche

La mattina del 25 giugno Gustavo Fraticelli, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, in carrozzina, si è recato presso la sede delle Ferrovie dello Stato, in Piazza della Croce Rossa, 1, a Roma, per affermare il proprio diritto di poter raggiungere in treno l’Assemblea Radicale dei Mille a Chianciano Terme (Siena), in corso di svolgimento fino al 28 giugno.

La stazione ferroviaria di ChiusiInfatti, dopo avere acquistato sul sito di Trenitalia i biglietti per Chianciano – su treni abilitati al trasporto di persone in carrozzina – Fraticelli si era successivamente sentito rispondere dalla struttura delle Ferrovie deputata all’assistenza dei disabili di Roma «che non è possibile organizzare il suo viaggio in quanto il carrello elevatore a Chiusi risulta fuori servizio». Egli ha dunque inviato una lettera all’Amministratore Delegato delle Ferrovie dello Stato, chiedendo un intervento per ripristinare il diritto a recarsi in treno a Chianciano anche in condizioni di disabilità.
Non avendo però ricevuto alcun riscontro né dopo il suo fax né dopo le altre segnalazioni inviate, Fraticelli si è recato, come detto, presso la sede delle Ferrovie, per ottenere una risposta al disservizio segnalato, anche a beneficio di tutte le altre persone con disabilità che utilizzano o vorrebbero utilizzare il treno.
Dopo circa un ora di attesa, è stato accolto da Carlo Moroni, responsabile del trasporto disabili di Trenitalia, che è stato lieto di poter confermare la possibilità di trasporto delle persone disabili anche nella stazione di Chiusi, in quanto nel frattempo il servizio era stato ripristinato.

Il felice esito della vicenda personale non diminuisce il problema generale dell’eliminazione delle difficoltà all’accesso alla mobilità delle persone con disabilità.
In tal senso lo stesso Gustavo Fraticelli ha dichiarato: «L’azione di oggi dimostra come i problemi della mobilità del disabile non si esauriscano nelle barriere architettoniche, ma trovino anche barriere organizzative ben più odiose delle prime perché facilmente eliminabili. Ho suggerito – trovando il pieno accordo del responsabile Trenitalia – che la temporanea non accessibilità di alcune stazioni venga segnalata sul sito e che il servizio di assistenza disabili suggerisca soluzioni alternative per poter utilizzare comunque il servizio ferroviario. Vigilerò con l’Associazione Coscioni di cui faccio parte per far sì che l’impegno venga mantenuto».

*Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.

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