Le conseguenze della crisi economica potrebbero distruggere i progressi fatti in questi anni nell’impiego di lavoratori con disabilità. In certi casi, infatti, la perdita di posti raggiunge il 30%.
Per questo Workability Europe – organizzazione non governativa che raccoglie quaranta datori di lavoro e servizi d’impiego per oltre un milione e mezzo di persone con disabilità in ventitré diversi Paesi (per l’Italia l’ISFORDD, l’Istituto Formativo per Disabili e Disadattati Sociali dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) – ha scritto al presidente della Commissione Europea José Barroso chiedendo particolare attenzione per questa categoria vulnerabile.
Nella lettera, il presidente di Workability Europe, Hans Vrind, ha chiesto a Barroso di prestare attenzione alla situazione particolarmente vulnerabile dei disabili e dei loro datori di lavoro. In tal senso Vrind ha ricordato che l’inazione potrebbe portare alla perdita di decenni di progressi e ha fatto appello ad un uso efficace dei sistemi sociali nella loro veste di strumenti di stabilità e coesione sociale.
La via d’uscita dalla crisi suggerita da Workability Europe è quella di «una forte Europa sociale e di una politica d’impiego che sia inclusiva». L’organizzazione si è offerta anche come partner della Commissione Europea per affrontare in modo pertinente ed efficace la crescente marginalizzazione sociale delle persone con disabilità.
Allegata alla lettera è stata trasmessa anche la Dichiarazione di Bucarest, recentemente adottata dall’organizzazione, che traccia brevemente il quadro della situazione, abbozzando una via d’uscita dalla crisi.
Tra le soluzioni suggerite: impieghi protetti e sostenuti; imprese sociali; programmi di formazione e di reinserimento. Inoltre, si vorrebbe fare di necessità virtù: dalla crisi, infatti, potrebbero nascere soluzioni innovative all’impiego dei disabili, uno stimolo nuovo alla cooperazione internazionale per l’impiego e la mobilità e un terreno fertile per lo scambio di buone prassi.
*Testo apparso nel portale «SuperAbile», con il titolo “La crisi potrebbe distruggere il lavoro dei disabili” e qui ripreso per gentile concessione.
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