Confidando che un filosofo sia un uomo di spirito e che quindi non si curi di commenti forse poco benevoli che giungono da persone “rasoterra” (anche i pivot di basket in carrozzina non sembrano molto alti, figuriamoci le altre persone con disabilità non deambulanti) e che quindi non si senta troppo maltrattato nel suo ego di uomo di cultura e di pensiero, Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, è a nostro parere un uomo sfortunato!
Ma perché sostenere un simile giudizio nei confronti di un uomo politico di successo, per il quale “spasimano” le belle signore (questo lo diceva quel “malignaccio” del presidente del Consiglio), scrittore di successo, uno dei “pezzi pregiati” della sinistra italiana, da tempo sindaco della bellissima Venezia, così romantica e così poco (per sua natura) accessibile?
È appunto dalla mancata accessibilità di due grandi opere – una pubblica e l’altra realizzata da una benemerita fondazione – che ricaviamo il nostro assunto.
La prima – quasi inutile dirlo – è il Ponte della Costituzione (tradita?), meglio noto come “Ponte di Calatrava”, progettato e realizzato in totale dispregio del “disegno universale”.
Ma cosa rappresentano queste due ultime parole, l’Universal Design di cui si parla così spesso? Il “disegno universale” non è cosa recentissima e quindi dovrebbe essere stato ben metabolizzato da amministratori, urbanisti e tecnici che degli urbanisti stessi dovrebbero controllare i lavori, almeno sotto questo profilo. Sono infatti ben quattordici anni che negli Stati Uniti – ed esattamente all’Università del North Carolina – sono stati codificati i sette princìpi che lo governano. Un tempo sufficiente, crediamo, perché anche gli amministratori nostrani ne abbiano avuto sentore.
Seconda “sfortuna” l’auditorium recentemente inaugurato nella sede di Mestre della Fondazione Banca degli Occhi, sul quale si può leggere un ampio approfondimento in questo sito (cliccando qui, all’articolo intitolato Quando la Progettazione Universale ne esce con le ossa rotte).
Ma perché imputiamo a Massimo Cacciari queste “colpe”? Semplicissimo, perché è il Sindaco e i Sindaci, se lo vogliono, sono quasi “onnipotenti”, specialmente nel richiamare alla vigilanza i competenti uffici comunali che su tali temi dovrebbero vigilare.
Anche perché – forse a colmo d’ironia – proprio a Mestre ha sede l’Ufficio del Difensore Civico della Regione Veneto che tra l’altro ha ampie competenze in fatto di handicap e di discriminazione. Se qualcuno volesse consultarlo…
*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).
Sul Ponte della Costituzione di Venezia, invece, ricordiamo il testo intitolato Non potrà essere l’ovovia a far cessare la discriminazione!, disponibile cliccando qui, nel quale vi è anche l’elenco dei numerosi articoli dedicati da Superando alla vicenda.
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