Michela Vittoria Brambilla, responsabile del Dicastero per il Turismo, ha istituito nei giorni scorsi il Comitato Ministeriale “Per un turismo accessibile”, che intende operare per sostenere la realizzazione di misure che migliorino l’accessibilità delle strutture turistiche italiane, nella prospettiva di promuovere una capacità di accoglienza che sia realmente “per tutti”, adeguando il volto dell’offerta del nostro Paese alla capacità di garantire i migliori servizi anche ai turisti con “bisogni speciali”.
«La persona – ha commentato per l’occasione il Ministro – è sempre al centro dell’azione politica che intendo perseguire, con le sue necessità e i suoi diritti. Sono milioni gli italiani che si trovano ad avere esigenze specifiche, sia per quanto riguarda gli spostamenti che i soggiorni: pensiamo agli anziani, a coloro che hanno delle disabilità anche solo temporanee in seguito ad interventi, alle donne in gravidanza o alle mamme con bambini molto piccoli. La nostra offerta turistica dev’essere dunque in grado di garantire loro i migliori servizi, anche dal punto di vista del totale abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre, intendiamo operare anche per arrivare a una completa formazione degli operatori sulle reali necessità di questi clienti, cosicché la nostra cultura dell’ospitalità, celebre in tutto il mondo, possa trovare un’ulteriore specificità».
Da segnalare anche che il Ministero del Turismo ha curato e diffuso un manuale destinato agli operatori del settore, con le regole da seguire per garantire la migliore accoglienza a tutti i turisti con esigenze “speciali”.
Nel corso della sua prima riunione, il Comitato presieduto da Michela Vittoria Brambilla ha preso in esame anche l’episodio accaduto nei giorni scorsi in una località balneare del Nord Italia, quando una pensione ha negato ospitalità a un ragazzo affetto da autismo e alla sua famiglia. «Si tratta – ha stigmatizzato il Ministro – di un episodio di gravità assoluta, difficile da credere. La commissione di vigilanza, che è nata presso il nostro Ministero, al fine di tutelare i diritti dei turisti, ha attualmente all’esame la situazione perché la famiglia possa avere il sostegno opportuno. Siamo dalla loro parte».
Il recente caso di cronaca ha quindi messo in evidenza la necessità di vigilare e intervenire perché nel nostro Paese non vengano operate discriminazioni nei confronti di clienti affetti da patologie di varia origine e più in generale nei confronti di persone con disabilità.
Il Comitato presenterà a breve le prime linee di intervento proposte al sistema turistico e quelle riguardanti i trasporti nazionali, anche sotto il profilo della campagna di informazione e per garantire a chi viaggia nel nostro Paese maggiori notizie sul grado di accessibilità delle strutture. “Per un turismo accessibile” è inoltre impegnato nella redazione di un manifesto che contenga le linee guida, i criteri e i parametri attraverso i quali sia possibile identificare l’accessibilità in ambito turistico.
Da ricordare infine che del nuovo organismo fanno parte anche Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), Claudio Puppo, presidente nazionale dell’ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazione Andicappati Trasporti), Paolo Osiride Ferrero, presidente della CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà) di Torino e Alberto Manzo della stessa, Roberto Vitali, project manager di Village for all (V4A), insieme a Massimiliano Monti, presidente di Happy Age, Gennaro Esposito dell’INPDAP, Benito Perli, presidente di FITUS (Federazione Italiana Turismo Sociale), Andrea Giannetti, presidente di Assotravel-Confindustria, Amalio Guerra, presidente di Assoviaggi/Confesercenti, Cinzia Renzi, presidente di FIAVET/Confturismo, Graziano Arbosti dell’Istituto Neurologico Besta di Milano e Mario Carletti, direttore centrale dell’INAIL. (Ufficio Stampa CPD di Torino)