In Toscana si promuove il confronto

Firmato nei giorni scorsi un Protocollo d'Intesa tra la Regione Toscana, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) Toscana e il Comitato Toscano della FAND (Federazione Associazioni Nazionali Disabili). Obiettivo dell'accordo: dare vita a un Tavolo Permanente volto a individuare le azioni per promuovere una vita autonoma e un'integrazione sociale effettiva per le persone con disabilità

Disegno di una persona che sale una montagna attraverso una scala La Regione Toscana, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Toscana e il Comitato Regionale Toscano della FAND (Federazione Associazioni Nazionali Disabili) hanno trovato un accordo e hanno firmato – nei giorni scorsi – un Protocollo d’Intesa che prevede la realizzazione di un Tavolo Permanente. Questa struttura, gestita dalla Regione e dalle principali Associazioni regionali che operano nell’ambito della disabilità, sarà finalizzata all’individuazione e alla promozione, sempre in Toscana, di quelle azioni volte a favorire e sostenere una vita autonoma e un’integrazione sociale effettiva per tutte le persone con disabilità.

«L’apertura di questo Tavolo di confronto e collaborazione con le due Federazioni che raggruppano le più importanti Associazioni attive nel settore – ha osservato l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Gianni Salvadori – è un segnale importante che dà completezza e continuità alla nostra azione, coinvolgendo il mondo della disabilità nella definizione delle Politiche regionali. Un atto che rafforza ulteriormente il nostro impegno su questo fronte che prosegue anche – per quanto riguarda la disabilità visiva – attraverso la Stamperia Braille e la Scuola Cani Guida».

Il Protocollo sottoscritto, dunque, stabilisce una collaborazione permanente attraverso un Tavolo di Lavoro, che si riunirà almeno tre volte all’anno, per individuare e poi attuare tutti gli interventi necessari al godimento, da parte delle persone con disabilità, dei propri diritti, soprattutto per quanto riguarda l’autonomia – in ambito lavorativo, scolastico e per il tempo libero -, l’abbattimento delle barriere – quelle che ostacolano la mobilità urbana e l’accesso ai trasporti e quelle che limitano la comunicazione e l’informazione – e l’assistenza.
Per quanto riguarda questo ultimo aspetto, in particolare, si apprende dalle Agenzie di Stampa nazionali che “sono previsti interventi per semplificare l’accesso alle visite, per cercare di arrivare ad una uniformità di valutazione delle Commissioni Medico-Legali e per sviluppare e potenziare gli ausili destinati ai disabili”. Infine, il Protocollo prevede anche di creare sul territorio regionale la maggiore uniformità relativamente alla compartecipazione delle persone con disabilità alla spesa erogata da Comuni e servizi sociali per le varie prestazioni. (C.N.)

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