11 Settembre 2009 - Superando

Disabili? Oltralpe li vedono così

Varie, a volte sorprendenti o anche involontariamente comiche, sono le testimonianze di numerosi francesi che qualche tempo fa hanno contribuito al blog lanciato dal quotidiano «Libération», dopo il racconto di Stéphanie, donna paraplegica che aveva rivendicato la sua volontà di essere semplicemente «una cittadina comune con i suoi diritti e i suoi doveri». Ne risulta un piccolo, ma significativo spaccato di “cultura” (o “non cultura”) sulla disabilità, in un Paese del “ricco Occidente europeo”. Scoprendo anche – tra luoghi comuni e riflessioni sincere – che per alcuni i disabili sono essenzialmente «persone aggressive e maldisposte verso il prossimo»

Bandi per buoni sociali e persone con disabilità: solo i dati indispensabili

Lo ha stabilito il Garante per la Privacy, in riferimento al bando emanato da un’azienda che gestisce servizi sociosanitari per conto di un insieme di Comuni, ove venivano richiesti sia il verbale di riconoscimento di invalidità civile – con relativa documentazione – sia una valutazione analitica del livello di indipendenza della persona, accertata dal medico curante attraverso dei test. Il Garante ha stabilito invece che ogni ente che persegue finalità di rilevante interesse pubblico – in ambito socio-sanitario, socio-assistenziale o socio-educativo – possa richiedere e utilizzare dati sanitari, solo se pertinenti e indispensabili allo svolgimento delle proprie funzioni sanitarie

Quale futuro per i disabili in Campania?

A far traboccare un vaso già ampiamente colmo, vi è stata – tra luglio e agosto – una Delibera della Giunta Regionale sulla compartecipazione al costo delle prestazioni socio-sanitarie da parte delle persone con disabilità affette da demenze o non autosufficienti, che da molte parti è stata ritenuta incostituzionale, non tenendo conto delle varie sentenze espresse in materia e considerando oltre tutto l’indennità come fonte di reddito. In un quadro generale, dunque, di sanità allo sfascio, con gravi rischi proprio per le fasce più esposte, quelle delle persone con gravi disabilità, cresce il fermento da parte di varie associazioni della Campania, che annunciano numerose azioni di mobilitazione, tra cui anche un convegno per il 18 settembre, con la partecipazione, tra gli altri, di assessori regionali e del presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Pietro Barbieri

Non si può trattare il Terzo Settore come un «super evasore»

E invece – secondo quanto dichiara Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore – sembra proprio questo l’atteggiamento dell’Agenzia delle Entrate, a giudicare da un recente provvedimento, che non tiene minimamente conto dell’esigenza di non danneggiare le associazioni con eccessivi vincoli burocratici, specie per quanto riguarda le piccole organizzazioni. «Il Terzo Settore – ha sottolineato ancora Olivero – ha invece tutto l’interesse a garantire trasparenza e legalità ed è pronto a fare la sua parte, purché non si soffochi la libera azione sociale con vuoti gravami burocratici»

Consultazione e inclusione attiva delle persone con disabilità: un promemoria costante

In altre parole “Nulla su di Noi Senza di Noi”: è stata questa la conclusione del discorso pronunciato a New York da Mohammed Al-Tarawneh, presidente del Comitato ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità, in occasione della recente Conferenza degli Stati che hanno ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Un discorso del quale presentiamo in esclusiva la traduzione integrale e che serve a comprendere bene come si stia lavorando a tutti i livelli – e in tutto il mondo – per rendere concreto un cambiamento culturale che interessa direttamente ben 650 milioni di persone

Queste sono «classi speciali non dichiarate»!

È la denuncia del CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno), di fronte al caso della scuola di Vercelli, dove, per motivi economici, si avrà una classe con sette studenti disabili su ventitré. Per questo e per varie altre ragioni, che fanno pensare a una vera e propria “scuola della non-inclusione”, lo stesso CIIS – insieme ad altre associazioni e gruppi – promuove un seminario nazionale alla fine di ottobre a Roma, ove predisporre la prima Piattaforma per l’Inclusione Scolastica degli Alunni con Disabilità