L’organizzazione non governativa Terre des Hommes Italia – che si occupa di aiuto diretto all’infanzia in difficoltà nei Paesi in via di sviluppo, senza discriminazioni di ordine politico, etnico o religioso e che fa parte della Federazione Internazionale Terre des Hommes – si unisce in una nota alla denuncia dell’Alto Commissiario per i Diritti Umani dell’ONU Navi Pillay, che a Ginevra ha stigmatizzato «come discriminatorie le politiche di contrasto all’immigrazione che non tengono conto dei diritti umani fondamentali» e che trattano i migranti come «rifiuti pericolosi», senza assicurare la protezione e il rispetto che sono loro dovuti in quanto esseri umani.
«Una denuncia che viene dai più alti livelli delle istituzioni internazionali non può che far riflettere l’Italia sulle modalità in cui viene gestita la lotta all’immigrazione clandestina – ha dichiarato in tal senso Raffaele Salinari, presidente di Terre des Hommes – soprattutto per quel che riguarda i respingimenti e l’introduzione del reato di clandestinità. Abbiamo avuto prova che i più vulnerabili tra i migranti, cioè i minori, non abbiano ricevuto in molti casi alcuna protezione, né possibilità di richiedere asilo politico, in aperta violazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, che pure l’Italia ha sottoscritto».
Dall’altro lato – sempre secondo Terre des Hommes – questo tipo di politiche si intrecciano al progressivo disimpegno dell’Italia dagli impegni presi in sede internazionale per gli aiuti pubblici allo sviluppo. «Ricordiamo infatti – ha sottolineato in tal senso ancora Salinari – che per il 2009 è stato tagliato della metà il budget pubblico destinato alla cooperazione internazionale. Ciò vuol dire che l’Italia sarà uno dei Paesi che meno concorreranno al raggiungimento degli Obiettivi del Millennio (Millennium Development Goals). Si tratta del resto dell’altra faccia della medaglia: meno si combatte la povertà estrema nei Paesi nel Sud del mondo, più migranti ritroveremo a premere sulle nostre frontiere». (R.P.)
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