È già in corso di svolgimento a Makadi Bay sul Mar Rosso, e fino a domenica 27 settembre, la prima Manifestazione Internazionale di Subacquei Non Vedenti e Ipovedenti, importante iniziativa organizzata dall’ADV (Associazione Disabili Visivi).
Delle sedici persone non vedenti partecipanti, alcune hanno vasta esperienza di immersioni, mentre altri potranno entrare in contatto per la prima volta con le meraviglie della barriera corallina, che offre anche a chi non vede o vede poco sensazioni tattili indimenticabili. Oltre ai diretti protagonisti dell’avventura, fanno parte del gruppo anche dieci fra accompagnatori e guide subacquee specializzate, mentre altre guide – capitanate da Barbara Alessi – verranno formate sul posto e diventeranno esperte nei sistemi di guida dei subacquei non vedenti, inventati proprio dall’ADV, come l’ormai noto rudder o timone. Le guide locali saranno fornite dal gruppo internazionale Diving Ocean, che provvederà a tutta la logistica e all’organizzazione.
Da segnalare anche, sul Mar Rosso, la presenza di Pluto, la mascotte della spedizione, fedele compagno di uno dei partecipanti: infatti, anche se in Egitto non vige la norma che in Italia sancisce il diritto del cieco di entrare col suo cane guida in tutti i locali aperti al pubblico, alcune obiezioni sono state superate e Pluto potrà espletare il suo importantissimo compito anche nel continente africano. Imbarcatosi dunque con gli altri passeggeri, Pluto ha seguito il suo fedele amico in tutto il viaggio ed è stato accolto con ogni onore all’aeroporto di Hurgada, dove è stata preparata per lui una speciale procedura di sbarco, che gli consentirà di espletare il suo compito di cane guida durante tutta la vacanza subacquea del suo padrone.
«L’Associazione Disabili Visivi – dichiara il suo presidente nazionale Giulio Nardone – da quarant’anni è impegnata ad allargare la sfera di autonomia dei minorati della vista in tutti i settori, scolastico, lavorativo, della mobilità, dell’accesso alla cultura e all’informazione e anche in quello degli sport non tradizionali per chi non vede o vede male, come appunto la subacquea e lo sci di discesa e di fondo. Questa manifestazione, da noi fortemente voluta e finanziata, vuole essere l’ennesimo esempio di come si possa agire efficacemente per aumentare la qualità della vita e le esperienze delle persone con disabilità visiva in Italia e nel mondo. L’inclusione sociale, infatti, può passare in parte anche attraverso lo sport di tutti». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: segreteria@disabilivisivi.it.
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