I ciechi civili usufruiscono, da moltissimi anni, di uno sconto sui biglietti ferroviari (Concessione III) che consente le seguenti agevolazioni: se il non vedente viaggia da solo, uno sconto del 20%; se il non vedente viaggia con un proprio accompagnatore, quest’ultimo può ottenere il biglietto gratuito, mentre il cieco paga l’intera tariffa. Per poter godere di tali agevolazioni, occorre presentare alla biglietteria una tessera attestante lo stato di cecità civile. E qui nascono i problemi.
Innanzitutto – prima incomprensibile assurdità – gli sportelli riservati agli invalidi presenti nelle grandi stazioni ferroviarie non rilasciano le tessere per i non vedenti, ma solo quelle attribuite alle altre categorie di invalidi. Perché? Inoltre – seconda incomprensibile assurdità – se un non vedente si rivolge a Trenitalia per richiedere la tessera, viene obbligatoriamente dirottato alle Sezioni dell’UIC (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti). Perché?
Provando a indagare e ad approfondire il caso, ci si trova inevitabilmente davanti ad un “muro di gomma” fatto di imbarazzati silenzi o di rimandi ad altri uffici, che regolarmente non sanno dare spiegazioni. Sorge legittimo, a questo punto, il sospetto di qualche clientelismo o tacito favoritismo. Sta di fatto che in molti casi, quando il non vedente si rivolge alle Sezioni dell’UIC, funzionari di quell’associazione cercano (è umano) di indurre il disabile ad iscriversi lasciando intendere che la concessione sia dovuta in quanto Socio di un’organizzazione e non in quanto portatore di handicap.
Questa situazione appare assai grave e proverò a spiegarne i motivi:
a) Le agevolazioni sui biglietti ferroviari sono concesse su esplicita previsione normativa, come ad esempio le esenzioni dal pagamento dei pedaggi autostradali. Il fatto che il servizio ferroviario sia attualmente gestito da una Società per Azioni non elimina in tal senso il carattere di pubblicità del servizio medesimo.
b) Il cittadino con disabilità ha il sacrosanto diritto di aderire spontaneamente a un’associazione o a un’altra, senza per questo dover patire delle discriminazioni sul piano dei propri diritti.
c) Il fatto che Trenitalia abbia istituito sportelli specifici a favore degli invalidi, riservando invece un trattamento diverso ai ciechi lascia francamente perplessi e interdetti.
Cosa chiediamo a questo punto? Le soluzioni possono essere due. Quella più logica sarebbe che le Ferrovie rilasciassero anche le tessere per i non vedenti. Così si eliminerebbero i sospetti e si stempererebbero i contrasti fra le associazioni. Se inoltre si decidesse di offrire il rilascio dei cartellini di autorizzazione a livello decentrato (stazioni provinciali), si realizzerebbe un’ulteriore qualità del servizio, perché questo avvicinerebbe l’operazione di rilascio a cittadini spesso in difficoltà negli spostamenti.
In alternativa non si capisce perché il potere di rilascio delle summenzionate tessere non possa essere esteso anche ad altre associazioni che ne presentino domanda e si assumano le responsabilità connesse.
*Per RP-Sardegna ONLUS, Associazione Ciechi Ipovedenti Retinopatici Sardi.
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