La Conferenza delle Regioni ha raggiunto una sintesi unitaria sulla proposta per un nuovo Patto della Salute da presentare al Governo. L’intesa di fondo sarà dettagliata nella prossima settimana, sempre in attesa dell’incontro con il presidente del Consiglio inizialmente previsto per i primi di settembre. «Spero che il Governo comprenda – ha dichiarato per l’occasione il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani – che questa è un’assoluta priorità. Il confronto istituzionale tra le diverse istituzioni della Repubblica è fondamentale infatti per garantire il governo del Paese. Risollecitiamo dunque l’incontro con il presidente del Consiglio, perchè vi è una situazione di stallo istituzionale che dev’essere assolutamente sbloccata». Mercoledì 14 ottobre, dunque, le Commissioni Sanità e Affari Finanziari della Conferenza si incontreranno insieme a quella degli Affari istituzionali, per elaborare il testo definitivo.
«Abbiamo discusso e approfondito – ha sottolineato dal canto suo Enrico Rossi, coordinatore della Commissione Sanità della Conferenza delle Regioni – gli aspetti di governo della sanità, soffermandoci sui bisogni finanziari e sulla necessità di un approccio serio e rigoroso, cercando di percorrere “un unico binario”, dove l’aspetto economico si abbini alla qualità e al controllo della spesa“.
«Il fatto che la Conferenza delle Regioni abbia raggiunto una sintesi unitaria sulla controproposta per un nuovo Patto della Salute da presentare al Governo – commenta Stefano Cecconi, responsabile per le Politiche della Salute della CGIL nazionale – è una notizia incoraggiante, specie se la proposta confermerà la necessità di adeguare il finanziamento sanitario, sin qui sottostimato con decisioni unilaterali dal Governo, e di definire un sistema di regole più stringenti per il miglioramento continuo del sistema sanitario. In particolare, serve che i “controlli” sui risultati economico-finanziari siano finalmente legati a quelli sulla qualità e sull’appropriatezza dell’assistenza offerta ai cittadini in tutto il Paese, esattamente come prevede la Costituzione quando parla di “Livelli Essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”».
«L’esperienza di questi anni – conclude Cecconi – insegna che serve assegnare autonomia e responsabilità alle singole Regioni e, contemporaneamente, definire una “nuova regia nazionale” condivisa, per favorire e incentivare comportamenti rigorosi nell’uso dei finanziamenti sanitari, investimenti pregiati che non possono essere sprecati, proprio perché sono destinati ad assicurare il diritto alla salute e alle cure dei cittadini». (S.B.)
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