In una nota ufficiale, Terre des Hommes – la nota organizzazione governativa che si occupa di aiuto diretto all’infanzia in difficoltà nei Pesi in via di sviluppo, senza discriminazioni di ordine politico, etico o religioso – ha espresso grande preoccupazione per i nuovi dati sulla fame nel mondo, diffusi nei giorni scorsi dall’ultimo rapporto della FAO (l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle nazioni Unite) e del PAM (il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite stesse), dati che si traducono nella sofferenza quotidiana di almeno 500 milioni di bambini e adolescenti ai quali è negata un’adeguata nutrizione. «Sono vittime di un crescente disequilibrio economico e di politiche miopi, che non faranno che aumentare i flussi migratori che premono sui nostri confini», è il commento di Raffaele Salinari, presidente della Federazione Internazionale Terre des Hommes.
«I tagli agli aiuti pubblici allo sviluppo – continua Salinari – attuati dalla maggior parte dei governi occidentali, tra cui l’Italia – non fanno sperare nulla di buono per il futuro di quei bambini. Nonostante gli sforzi del mondo della cooperazione, se non ci sono fondi adeguati, è molto difficile, se non impossibile, invertire questo trend. La nostra organizzazione sta portando avanti vari interventi per la sicurezza alimentare di centinaia di migliaia di bambini in Paesi come l’Algeria, la Birmania, l’Ecuador, il Perù e lo Zimbabwe, ma per conoscenza diretta sappiamo che ogni giorno sono sempre di più le famiglie che non riescono a sfamarsi. Una conseguenza diretta è che i bambini sono costretti ad abbandonare la scuola e a lavorare, perpetuando così il ciclo di mancata istruzione, povertà e sottosviluppo. Concordiamo dunque con la FAO che solo una forte volontà politica di tutta la comunità internazionale può contrastare questa pericolosa tendenza».
Da parte nostra – non è mai superfluo ricordarlo – ci limitiamo a ribadire che le persone con disabilità, e in particolare proprio i bambini e le donne, sono purtroppo sempre “i più poveri tra i poveri”, soprattutto nelle zone del mondo di cui si sta parlando. (R.P. e S.B.)
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