In questa casa «comanderanno» la voce e la tecnologia

La luce comandata dalla voce, il gas gestito da un telecomando e le porte con un sistema di apertura automatico: è la seconda casa domotica realizzata a Milano, con particolare attenzione per le esigenze di una persona con distrofia muscolare, tanto da consentire a quest'ultima l'autonomia e la libertà nella vita di tutti i giorni. Dopo la prima tappa del percorso, nel 2007, la UILDM di Milano (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) - che gestisce questi immobili - presenterà ora il secondo "tassello" dell'importante progetto, nel corso di una conferenza stampa il 22 ottobre, convocata insieme alla CCL (Consorzio Cooperative Lavoratori di ACLI e CISL)

Salottino con spazio cucina della prima casa domotica gestita dalla UILDM di MilanoNel 2007 avevamo dato ampio spazio al progetto Casa dolce Casa: una casa per crescere, che aveva portato alla nascita di una casa domotica, affidata in gestione alla UILDM di Milano (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e realizzata con particolare attenzione alle esigenze di una persona con distrofia muscolare (se ne legga in particolare cliccando qui e qui). Ora sta per andare in porto la seconda tappa di quello stesso percorso – denominata significativamente Casa dolce Casa 2 – con l’inaugurazione della seconda casa domotica, progettata espressamente per andare incontro alle esigenze di persone affette da distrofie muscolari, per le quali anche un gradino o un pulsante troppo piccolo o troppo resistente posso diventare ostacoli insormontabili.
Il tutto avverrà nel corso di una conferenza stampa convocata dalla UILDM di Milano e dalla CCL (Consorzio Cooperative Lavoratori di ACLI e CISL) – organizzazioni promotrici del progetto – per giovedì 22 ottobre a Milano (ore 11), presso la Sala della Cooperativa nel complesso residenziale di Via Melotti, 2 (Zona Rogoredo).

All’incontro parteciperanno Gianni Bottalico, presidente delle ACLI milanesi; Danilo Galvagni, segretario generale della CISL di Milano; Alberto Fontana, presidente nazionale della UILDM; Mariolina Moioli e Carlo Masseroli, assessori comunali rispettivamente alla Famiglia, alla Scuola e alle Politiche Sociali la prima, allo Sviluppo del Territorio il secondo; i consiglieri comunali Natale Comotti, Basilio Rizzo e Filippo Totino; Paolo Zanichelli, presidente del Consiglio di Zona 4 del Comune di Milano; Renato Vallini e Maurizio Sabbadini, presidente e amministratore delegato del Consorzio CCL; Alessandro Maggioni, presidente di Federabitazioni CCI; Marco Rasconi, presidente della UILDM di Milano; Giovanni Del Zanna dello Studio GdZ4all.

Nella nuova casa – priva di barriere architettoniche – la luce è comandata dalla voce, il gas gestito da un telecomando e le porte hanno un sistema di apertura automatico. La domotica, com’è noto, intende facilitare la vita delle persone con soluzioni altamente automatizzate e facilmente controllabili da terminali computerizzati. Attraverso applicazioni come comandi vocali e sistemi informatici, la domotica applicata all’appartamento UILDM può permettere anche alle persone con gravi forme di distrofie muscolari di conquistare autonomia e libertà nella vita di tutti i giorni.
Il CCL – a seguito dell’ottima esperienza realizzata con il primo alloggio domotico nel complesso residenziale di Via Savona 127, di cui si è detto all’inizio – ha realizzato l’appartamento che la UILDM di Milano si occuperà di gestire secondo le esigenze dei propri soci distrofici. (R.R. e S.B.)

Per ulteriori informazioni: UILDM Milano (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), tel. 02 84800276, comunicazione@uildmmilano.it.
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