«La FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha già garantito il proprio appoggio a FINCO (Federazione Italiana Incontinenti) e AISTOM (Associazione Italiana Stomizzati), per ogni tipo d’iniziativa che si decida di promuovere, nel tentativo di modificare la situazione»: avevamo concluso così – qualche settimana fa – il nostro resoconto dedicato a quella che definivamo come «una vera e propria “battaglia di civiltà”» contro una gestione della Salute Pubblica a dir poco “allegra” da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) 5 di Reggio Calabria, accusata di non tutelare la libera scelta dei pazienti né la qualità dei dispositivi forniti, imponendo anzi una quota economica per ottenere i presìdi idonei. E la scelta dei dispositivi di cui si parlava – cateteri e sacche per persone stomizzate – non è certo il frutto di un “capriccio” dei pazienti e dei loro familiari, ma riguarda attrezzature indispensabili per migliorare la qualità e la quantità di vita.
Oggi, visto il perdurare di una situazione intollerabile, arriva la seguente lettera aperta di Nunzia Coppedé, presidente della FISH Calabria, inviata al presidente della Regione Calabria Agazio Loiero e ad altri funzionari regionali, oltre che ai responsabili della Commissione Straordinaria dell’ASP 5 di Reggio Calabria (il testo in cui avevamo reso nota la vicenda, intitolato Qui si risparmia sulla pelle delle persone!, è disponibile cliccando qui).
Da segnalare infine che alle iniziative della FINCO e dell’AISTOM si è unita la fattiva solidarietà dell’AIMAR (Associazione Italiana Malformazioni Ano-Rettali) e che anche il presidente dell’AISTOM Calabria Paolo Sergi – medico e paziente stomizzato – ha chiesto un incontro al presidente della Regione Loiero, finora senza alcun esito. (S.B.)
«Una pioggia di lettere di protesta è arrivata alla FINCO (Federazione Italiana Incontinenti) e all’AISTOM (Associazione Italiana Stomizzati) da parte di persone con disabilità, incontinenti o stomizzati, residenti nel territorio di competenza dell’ASP 5 di Reggio Calabria e riguardanti la fornitura di ausili monouso. Tali ausili risultano essere indispensabili per le persone che ne usufruiscono costantemente.
Ci preme sottolineare, in premessa, che le modalità di fornitura devono corrispondere ai princìpi fondamentali garantiti dal Decreto del Ministero della Sanità del 27 agosto 1999, n. 332, Regolamento recante norme per le prestazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Servizio sanitario nazionale: modalità di erogazione e tariffe [il Nomenclatore Tariffario tuttora vigente, N.d.R.] e dalla Deliberazione della Giunta Regionale del 22 febbraio 2009 n. 69, pubblicata sul Bollettino Regionale della Regione Calabria in data 1/04/2009. Sottolineiamo in particolare: «la libera scelta, la qualità degli ausili, la quantità degli ausili erogati», mentre a Reggio Calabria si prospetta, se addirittura non è già stato attuato, l’obbligo di un ticket altissimo per ausili che non si è avuto la possibilità di scegliere.
Il 23 settembre scorso il presidente della FINCO Francesco Diomede è partito da Bari per incontrare i Commissari dell’ASP di Reggio Calabria, con la speranza di poter giungere a un chiarimento e trovare una soluzione. All’incontro hanno partecipato anche il vicepresidente della FISH Calabria, Pasquale Loiacono e il presidente della FISH Provinciale di Reggio Calabria Francesco Nucara. Purtroppo nessuna soluzione è emersa dall’incontro. In seguito, il 12 ottobre, è stata inviata dallo stesso Francesco Diomede una lettera* al Presidente della Giunta Regionale della Calabria e al Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, cui è seguito il nulla.
La FISH Calabria chiede misure urgenti a tutela dei diritti delle persone con disabilità e l’omogeneità degli interventi tra le Aziende Sanitarie Provinciali della Calabria. Non possono emergere discriminazioni tra i fruitori, solo perché appartenenti a un’area geografica diversa e quindi a carico di un’ASP piuttosto che di un’altra.
Riteniamo che esistano gravi incongruenze tra la citata Deliberazione della Giunta Regionale del 22 febbraio 2009 n. 69 e l’applicazione attuata dall’ASP di Reggio Calabria, dove non si tiene conto dei punti in premessa della stessa Deliberazione, ovvero, nella “distribuzione dei dispositivi protesici, il rispetto di standard di qualità e la disponibilità di una gamma di modelli idonea a soddisfare specifiche esigenze degli assistiti” e ancora, “RITENUTO che debba essere tutelato il principio della libera scelta dell’assistito verso le imprese che forniscono, al prezzo determinato in gara, gli stessi tipi o modelli oggetto della gara, oppure altri tipi o modelli funzionalmente riconosciuti omogenei, per i quali si potrà porre l’eventuale differenza di prezzo a carico dell’assistito”. Nelle loro lettere, infatti, gli assistiti denunciano che l’ASP di Reggio Calabria non consente loro di scegliere gli ausili monouso, che quelli erogati non corrispondono ai livelli di qualità, che non è garantita la quantità necessaria e che sono costretti a pagare dei ticket molto alti.
La FISH Calabria chiede al Presidente della Regione Calabria e ai Dirigenti in indirizzo un controllo immediato e appropriato delle modalità di applicazione della Deliberazione della Giunta Regionale del 22 febbraio 2009 n. 69, nonché un intervento risolutivo specifico nei confronti dell’ASP di Reggio Calabria.
Ai Commissari dell’ASP di Reggio Calabria chiede una revisione complessiva della Deliberazione in oggetto, secondo lo spirito delle norme citate, e li invita a una maggiore collaborazione con le organizzazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie del territorio.
La mancata soluzione a breve tempo ci costringerà a intraprendere le vie legali
Nunzia Coppedé
Presidente della FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)».
*Questo il testo della lettera del 12 ottobre di Francesco Diomede al presidente della Regione Calabria Agazio Loiero e al dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione stessa Andrea Guerzoni:
«Ill.mo Presidente Loiero, Direttore Guerzoni, in riferimento alla missiva 2 ottobre 2009, prot. 26688 a firma Dr. Guerzoni, siamo a precisare quanto segue: 1. la missiva, a noi, gravemente e chissà per quale ragione non è mai giunta, se non fosse per una sua collaboratrice che in virtù della legge n.241 del 1990, su mia richiesta l’ha inviata a mezzo fax in Associazione; 2. non è assolutamente vero che all’ASP di Reggio c’è la libera scelta; 3. vero è, che gravemente per non far pagare il ticket alle persone disabili stanno consegnando nel Territorio di Reggio quantitativi inferiori di dispositivi medici, diversamente si è obbligati a ritirare quelli di qualità scadente o inappropriati. Ma sulla prescrizione risultano essere stati consegnati i quantitativi previsti per legge, con tanto di firma autografa del paziente, costretto ad accettare pur di veder risolvere il suo problema;
Tanto premesso, per informarVi che è nostra intenzione intraprendere azioni legali avverso la gestione ASP di Reggio, che commissariata per ‘drangheta crede di poter fare il bello e il brutto tempo sulla pelle delle persone disabili.
Vi rammentiamo che la libera scelta e la qualità dei presìdi non sono dettate da un “capriccio” del paziente o del familiare, ma dalla vitale necessità di migliorare la “qualità e quantità di vita“, tutti problemi che comportano ingenti costi indiretti, dovuti all’utilizzo di creme, detergenti, letto antidecubtio, giornate di malattia, febbre, assunzione di farmaci, consumo di cotone, garze, ecc.
Inoltre, la circolare dell’ex Ministro Rosy Bindi è completamente disattesa (Lettera-Circolare, datata 5 agosto 1997, inviata a tutti gli Assessorati alla Sanità ed ai Commissari di Governo).
Auspicando per l’ultima volta che le nostre istanze siano legittimamente percepite, in attesa porgiamo distinti saluti».