«Braille Music» – presentata qualche tempo fa a Roma – è certamente la prima rivista specializzata scritta in rilievo braille. Si tratta di un mensile che si occupa di cultura musicale e discografica, con particolare attenzione a classica, jazz, blues, pop e nuovi generi, oltre che con una serie di approfondimenti dedicati ai concerti e agli artisti, per disporre di uno strumento di informazione ampia sul mondo della musica, offrendo a tutti gli utenti la possibilità di conoscere e anche di interagire.
Quarantotto pagine, 4 euro a numero e distribuzione in abbonamento postale, l’interessante periodico è nato nell’ambito della stessa esperienza che aveva portato a realizzare «Braille News», ovvero da una nuova idea di Caterina Ferrazza, persona non vedente, presidente della Cooperativa Sociale Handy Systems ONLUS, casa editrice di entrambe le testate. «Braille News» – che, lo ricordiamo, è stato a sua volta il primo settimanale italiano in braille ad essere distribuito in edicola ed esattamente il sabato, a Roma e in tutto il Lazio (in abbonamento postale per il resto d’Italia a 1 euro a numero) – esce come allegato del quotidiano «Il Tempo», di cui riporta gli articoli più significativi, ma con un proprio timone specifico, contenente commenti ed editoriali su politica, economia, cultura, sport, spettacolo e attualità in genere.
Tornando alla “novità” «Braille Music», «dopo il successo di “Braille News” – dichiara Angela Francesca D’Atri, direttore delle due testate – questa è una nuova sfida, con l’intento di offrire, in un panorama editoriale che man mano si va aprendo al mondo dei non vedenti, un magazine tra cui poter scegliere per i propri momenti di lettura e relax. Il target di riferimento è costituito dagli oltre 300.000 non vedenti italiani che possono abbonarsi alla rivista».
«Ho sempre sognato – aggiunge Caterina Ferrazza – una rivista scritta in braille che parlasse unicamente del mondo della musica e dei concerti in modo diretto, semplice, giovanile e avvincente come “Braille Music”. E presto posso anche assicurare che il panorama delle riviste in braille si arricchirà di altre nuove pubblicazioni». (S.B.)
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