Tagliano le tasse o tagliano i servizi?

di Giorgio Genta*
Non è che dietro all'annuncio o alla reale abolizione di un'imposta si nasconda l'eliminazione o la riduzione di un servizio, magari a favore delle persone con disabilità? Il dubbio è lecito, pensando al precedente riguardante l'ICI sulla prima casa e sentendo ora parlare di abolizione dell'IRAP, l'Imposta Regionale sulle Attività Produttive, sapendo che quest'ultima serve anche a finanziare il Servizio Sanitario Nazionale...

Uomo con mano sulla faccia e occhi chiusiLa domanda del titolo è relativa al comportamento (o meglio alle intenzioni) del Governo: non è per caso che dietro all’annuncio o alla reale abolizione di un’imposta si nasconda l’eliminazione o la riduzione di un servizio?
Il dubbio, a nostro parere ampiamente legittimo, è rafforzato dal “precedente” relativo all’abolizione dell’ICI sulla prima casa: oggi, infatti, i Comuni lamentano la mancata reintegrazione dell’introito da parte dello Stato e con tale argomentazione prospettano forti tagli nei servizi, anche in quelli a favore delle persone con disabilità.

A livello centrale le cose non vanno meglio: prima il ministro del Welfare Sacconi annuncia alla Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità di Torino – con un videomessaggio registrato – che il Fondo per la Non Autosufficienza non verrà rifinanziato per il 2010, poi candidamente ammette che l’IRAP – l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, della quale il Governo sta prospettando in questi giorni il taglio – serve anche a finanziare il Servizio Sanitario Nazionale, nelle pieghe del cui bilancio – sempre secondo il Ministro – andranno reperiti i fondi per supplire al mancato finanziamento della non autosufficienza.
Ma le persone (anche quelle con disabilità) non dovevano venire prima?

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

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