«Nelle Marche – aveva scritto qualche giorno fa su queste pagine Samuele Animali, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza di quella Regione – il rapporto medio nazionale di un insegnante ogni due alunni con disabilità sembra essere largamente peggiorato rispetto agli standard previsti, in quanto nell’ultimo anno vi è stato un forte incremento dei richiedenti, mentre il numero degli insegnanti è rimasto quello del 2008» (se ne legga cliccando qui).
E oggi è la stessa Stefania Benatti, assessore regionale delle Marche alle Istruzione, a riprendere quella denuncia, annunciando l’imminente incontro – invocato ormai da tempo dalla Conferenza Unificata delle Regioni – con il ministro Mariastella Gelmini. L’assessore Benatti ha risposto dunque a un’interrogazione presentata in Consiglio Regionale da Sara Giannini, nella quale veniva giudicata «socialmente grave la mancata assegnazione di insegnanti di sostegno rispetto alle accertate necessità degli alunni con disabilità, scelta che crea vuoti formativi e situazioni drammatiche nelle famiglie interessate».
«Si tratta di un tema – ha dichiarato Benatti – che intendo portare all’attenzione del Ministro, dopo avere condiviso con le altre Regioni, gli Enti Locali e i Sindacati la necessità di ogni forma di protesta sui tagli alla scuola pubblica. Infatti, i tagli che hanno colpito pesantemente docenti e personale ATA [Ausiliare Tecnico Amministrativo, N.d.R.] costituiscono un’aggravante alla situazione di inadeguatezza dell’intervento sui disabili, in quanto nelle classi le compresenze venivano utilizzate anche per lavorare individualmente su soggetti più fragili».
Tornando alle cifre, va detto che la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche ha determinato la dotazione organica di fatto dei posti di sostegno e la consistenza dei posti aggiuntivi fino ai 2.289 posti complessivamente assegnati, a fronte di 5.116 alunni con disabilità. Dati che l’assessore Benatti ha commentato così: «Appare evidente che il numero dei docenti è inadeguato alle necessità, in quanto il Governo lo ha fissato esclusivamente per corrispondere a obiettivi di carattere finanziario. Così non solo non vengono garantiti i bisogni e i diritti, ma viene ampiamente sforato il rapporto di 1 a 2 tra docenti e alunni con disabilità, in quanto il dato regionale è di 1 a 2,235. Anche per quanto riguarda i precari della scuola, stiamo stanziando risorse regionali per intervenire con progetti di integrazione e sostegno ai soggetti più a rischio di insuccesso scolastico e formativo e abbiamo individuato una vera emergenza nel sostegno alle varie forme di disabilità e disagio».
«Non ci possiamo però sostituire allo Stato», ha concluso l’assessore. «Decentramento e federalismo, infatti, non si possono attuare solo con il trasferimento di competenze, ma anche con un adeguato e corrispondente trasferimento di risorse» (S.B.)
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