Questa guida è un buon punto di partenza, ora serve molto altro

di Gabriele Favagrossa*
Positiva la pubblicazione della nuova "Guida per i passeggeri con disabilità", realizzata dall'Azienda Trasporti Milanesi e dal Comune del capoluogo lombardo, soprattutto per il metodo che ha portato alla sua elaborazione, tenendo conto cioè delle indicazioni fornite dal mondo della disabilità. Ma se Milano vuole davvero garantire il pieno diritto alla mobilità per tutti, servono ora investimenti e tavoli tecnici, che coinvolgano molti altri aspetti del "sistema trasporto" e che continuino a tenere conto delle esigenze espresse dalle organizzazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie

Un autobus dell'ATM di MilanoSi è tenuta il 29 ottobre a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, la conferenza stampa di presentazione della Guida per i passeggeri con disabilità, realizzata dall’ATM (Azienda Trasporti Milanesi), in collaborazione con l’Amministrazione Municipale del capoluogo lombardo. L’opuscolo è in distribuzione presso tutti gli ATM Point, oltre che allo Sportello Disabili della Regione Lombardia ed è anche scaricabile dal sito dell’ATM cliccando qui.
Al di là dei contenuti specifici della guida, ci preme qui sviluppare una serie di considerazioni di metodo circa i prossimi interventi sull’accessibilità del trasporto pubblico cittadino, anche alla luce del ruolo che potrebbero rivestire le associazioni delle persone con disabilità.

Prima della pubblicazione della guida – su esplicita richiesta del Comune e di ATM – la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) ha attivato un proprio gruppo di esperti associativi, allo scopo di supervisionare i testi per fornire indicazioni, osservazioni e suggerimenti per la realizzazione del documento finale. Per la LEDHA si è trattato di un primo iniziale banco di prova per la sperimentazione di una metodologia di collaborazione operativa con l’ATM, volta a far sì che le future scelte dell’azienda di trasporto milanese siano ideate e pianificate tenendo presente le esigenze e le indicazioni direttamente espresse dal mondo della disabilità. Alla luce infatti del principio Nulla su di Noi Senza di Noi, è necessario che gli enti gestori del trasporto pubblico inizino a definire le loro scelte strategiche e tecniche coinvolgendo attivamente fin dal principio le associazioni della disabilità, attraverso un processo collaborativo e partecipato. In generale, invece, è tuttora prassi comune che gli esperti associativi vengano interpellati solo a interventi già realizzati, quando le legittime istanze delle persone con disabilità possono tradursi unicamente in rivendicazioni ex post, assai difficili da realizzare e per di più con interventi posticci molto onerosi e poco efficaci.
In questo senso la nuova Guida ATM per i passeggeri con disabilità rappresenta non un punto d’arrivo, ma un punto di partenza, per l’attuazione di una metodologia collaborativa e partecipata, che riguardi a 360 gradi il tema dell’accessibilità del trasporto urbano milanese.

La Guida in questione rappresenta un utile strumento per i viaggiatori con disabilità, in quanto fornisce informazioni dettagliate, precise e affidabili sullo stato di accessibilità della rete di trasporto cittadino. Dunque una fotografia della situazione attuale, che non esime tuttavia l’ATM dal pianificare una serie di interventi migliorativi dell’esistente.
In effetti, l’accessibilità di una rete di trasporto urbano è un sistema complesso, che deriva dall’interazione di più livelli differenti, di cui la Guida – intesa come strumento informativo – rappresenta un aspetto fra i tanti. In riferimento al sistema di trasporto ATM, il tema dell’accessibilità va infatti declinato quantomeno in relazione ai seguenti aspetti: veicoli (bus, minibus, tram, filobus, carrozze del metrò); infrastrutture (stazioni del metrò e banchine di sosta dei mezzi di superficie); linee di trasporto, intese come combinazione di infrastrutture e di veicoli su di esse circolanti; servizi e sistemi informativi (Info point, Call center, pagine web, brochure); formazione del personale a tutti i livelli (conducenti dei mezzi, addetti alle stazioni del metrò, controllori, addetti a Info point e Call center).
La nuova guida ATM riguarda evidentemente solo un nodo di questo complicato scacchiere e dunque si rende quanto mai necessaria la rapida attivazione di un tavolo tecnico che abbia natura operativa e non politica e che veda seduti fianco a fianco i referenti ATM e gli esperti associativi in grado di segnalare punto per punto le esigenze dei viaggiatori con disabilità, le attuali carenze della rete ATM e il tipo di interventi necessari per superarle. Si tratta in sostanza di sperimentare un percorso condiviso, che preveda una serie di incontri tematici, ciascuno dedicato a uno specifico aspetto dell’accessibilità della rete, come sopra descritto.

Questo tavolo tecnico – per il quale l’ATM e il Comune di Milano hanno già dato la loro disponibilità – non è in ogni caso sufficiente di per sé a risolvere il problema dell’accessibilità del trasporto pubblico milanese. In primo luogo, una volta individuate le soluzione tecniche più idonee per migliorare l’accessibilità della rete, si rendono indispensabili investimenti economici per attuare gli interventi previsti. In tal senso bisogna dare atto ad ATM di avere attuato nel tempo significativi stanziamenti in tale direzione e tuttavia nell’immediato futuro sono indispensabili ulteriori investimenti e si auspica che ciò possa avvenire anche col concorso delle istituzioni pubbliche sia locali che nazionali. Del resto è dimostrato che una rete di trasporto più accessibile ai viaggiatori con disabilità è una rete migliore per tutti i cittadini, in quanto gli investimenti per l’accessibilità non beneficiano solo una ristretta cerchia di viaggiatori disabili in senso stretto, ma un’ampia gamma di fruitori abituali del servizio, come ad esempio persone anziane, infortunati temporanei, famiglie con bambini piccoli, viaggiatori con bagagli al seguito e via dicendo.
In secondo luogo, il tema della mobilità accessibile non riguarda solo il trasporto “in” Milano, ma anche quello “da” e “per” la città. Per questo, sul modello di ciò che è avvenuto con ATM, la LEDHA ha chiesto al Comune di Milano di promuovere l’apertura di tavoli tecnici di confronto anche con Trenitalia, Ferrovie Nord Milano e SEA (società di gestione degli aeroporti di Linate e Malpensa). Infatti, il tema dell’accessibilità delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti milanesi e quello della qualità del servizio per i passeggeri con disabilità in arrivo e in partenza dalla città sono centrali tanto quanto la questione ATM, se Milano vuole davvero arrivare a garantire il pieno diritto alla mobilità per tutti.

*Coordinatore del Gruppo Accessibilità della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità); coordinatore dello Sportello Vacanze Disabili dell’AIAS di Milano (Associazione Italiana Assistenza Spastici).

Share the Post: