L’inaccessibilità dei cimiteri di Trieste riguarda tutte le persone con disabilità

Sia quelle con problemi motori - che si muovono in carrozzina - sia quelle con problemi alla vista. Cosicché quanto denunciato da una lettrice del quotidiano «Il Piccolo» di Trieste, ovvero scale ovunque, insieme a viottoli sconnessi e non asfaltati, sia nell'ex Cimitero Militare che nel Camposanto di Sant'Anna, va correttamente integrato con la successiva segnalazione dell'Associazione Disabili Visivi, che parla anche della mancanza di segnaletiche tattili. Insomma - per farla breve - si tratta di luoghi pubblici inaccessibili alla stragrande maggioranza delle persone con disabilità!

«All’inizio di novembre – ha scritto la signora Antonella Bortolin al quotidiano “Il Piccolo” di Trieste – ho fatto visita ai miei cari che riposano all’ex cimitero militare di Trieste, accompagnando mio padre in sedia a rotelle e come sempre è stata un’odissea! Infatti, sia quel camposanto che quello di Sant’Anna sono totalmente inaccessibili alle persone con difficoltà motoria. Ai loculi si accede soltanto Interno di un cimiterotramite scale o viottoli sconnessi e non asfaltati e non vi sono rampe per carrozzine».
«Per caso – ha aggiunto la lettrice – contemporaneamente è sopraggiunta una delegazione di autorità in visita ufficiale e ne ho approfittato per segnalare alla persona con la fascia tricolore i gravi disagi incontrati e quanto ciò sia incivile in una città con un altissimo numero di anziani come Trieste. Mi ha risposto che “incivile è una parola grossa”. L’ho invitato dunque a provare egli stesso a spingere la carrozzina su quel terreno, ma non ha accolto il mio invito, assicurandomi, in compenso, che le mie segnalazioni saranno tenute presenti».

Ma basterebbero delle rampe a rendere effettivamente accessibili i cimiteri di Trieste – e quelli di tante altre città italiane – alle persone con disabilità? Se consideriamo che la disabilità non riguarda solo problemi motori, diremmo proprio di no. Infatti, come ha correttamente rilevato qualche giorno dopo Fernanda Flamigni, responsabile provinciale dell’ADV (Associazione Disabili Visivi), scrivendo sempre al «Piccolo», «è necessario che alle segnalazioni riferite a barriere architettoniche quali i gradini o i viottoli in ghiaia si aggiungano anche quelle dei disabili della vista i quali, in assenza di segnaletiche tattili a terra o di mappe tattili, sono egualmente impossibilitati a visitare il cimitero e a percorrere luoghi aperti, in cui le guide naturali siano assenti o insufficienti».
Niente di tutto ciò è presente in quei cimiteri e quindi possiamo tranquillamente concludere che a Trieste l’inaccessibilità degli stessi è un dato di fatto per la stragrande maggioranza dei cittadini con disabilità. (S.B.)

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