L’orto in città: iniziamo da Scampia

di Maria Anna Filosa
La nostra panoramica dedicata ad alcune realtà di Napoli - curata da chi le conosce e le vive in prima persona - è incominciata da una realtà complessa e "di frontiera" come quella di Scampia e continuiamo a occuparcene, questa volta per parlare di un bel progetto presentato dall'Associazione "Senza Barriere", che potrebbe portare al recupero di spazi altrimenti destinati al degrado, oltre a mantenere unite persone anziane, con disabilità e giovani generazioni in una zona dove, per usare un eufemismo, i servizi sociali risultano essere insufficienti. Si attendo risposte dalle Istituzioni...

Scampia, Periferia Nord di Napoli, uno dei più noti luoghi-simbolo del degrado delle nostre periferieL’Associazione “Senza Barriere”* del quartiere Scampia di Napoli – impegnata da anni in proposte e iniziative tendenti a un legame sempre più forte tra le Istituzioni e i Cittadini, con particolare attenzione al mondo variegato della terza età e a quello della disabilità – ha avanzato la formale richiesta di approvazione del progetto denominato L’orto in città – Iniziamo da Scampia, con l’obiettivo di creare – come già avvenuto in numerosi altri centri urbani d’Italia e in aree a verde salvate dal cemento – “scacchi” di terreno da concedere in affidamento a persone anziane e con disabilità del territorio.
In prima istanza e in via sperimentale, la richiesta è riferita alle aree insistenti e confinanti tra la carreggiata e la recinzione del Parco Fiorito in Via della Resistenza e in Via Ettore Ciccotti (fascia su entrambi i lati di Via Galimberti), per poi proseguire dove sia possibile individuare e assegnare ulteriori aree.

L’iniziativa tende al recupero e al corretto mantenimento di aree a verde, con la creazione di orti e giardini e con un unico onere riferito alla parte pubblica (Comune e Ottava Municipalità di Napoli), ovvero quello di provvedere alla recinzione e all’approvvigionamento idrico. Ogni altro impegno, infatti, sarebbe di pertinenza degli assegnatari.
Si tratta di un progetto che – al di là dello stesso impegno di persone anziane e con disabilità – annovererebbe tra i suoi “punti forti” da una parte il recupero di spazi altrimenti destinati al degrado e lo stare insieme per socializzare. Inoltre, senza altro scopo, favorirebbe la continuità delle conoscenze e delle esperienze che le persone anziane – i nonni – possono tramandare ai nipoti e alle nuove generazioni, con lo spirito sano e auspicabile del diretto contatto con la natura. Si dovrebbero prevedere infine anche varie iniziative pedagogiche e culturali, da realizzare con esperti e con le istituzioni universitarie.
In definitiva, L’orto in città potrebbe mantenere uniti nonni, persone con disabilità, nipoti e giovani generazioni in un quartiere dove i servizi sociali risultano essere insufficienti, per usare un eufemismo.

*In una realtà complessa e “di frontiera” come quella del quartiere Scampia di Napoli, l’Associazione “Senza Barriere” (Via Antonio Labriola – Parco Fiorito) ha aperto uno sportello all’interno dell’Ottava Municipalità, rivolto all’aiuto al disagio e che si batte contro tutte le barriere, tra cui quelle culturali e di comportamento.

 

Nell’ambito della nostra panoramica riguardante la città di Napoli, recentemente avviata, segnaliamo anche – sempre in questo sito – i testi intitolati A Scampia, tra buche e «crateri», disponibile cliccando quiQuel «Questionario Scuola» da anni inutilizzato, disponibile cliccando qui e Serve più sicurezza per le persone con disabilità che si muovono a Napoli, disponibile cliccando qui.
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