I benefìci dell’interazione con gli animali domestici sono ormai noti, ma qui vorremmo soffermarci in particolare sull’ippoterapia che è da considerarsi una vera e propria tecnica riabilitativa.
La terapia con il mezzo del cavallo ha un ruolo fondamentale nel processo di normalizzazione della patologia della persona con disabilità, perché grazie all’alternarsi di gioco e attività fisica, può contribuire a un più corretto sfruttamento delle potenzialità residue e persino a un notevole incremento delle capacità della persona.
In particolare la terapia con il mezzo del cavallo comprende diverse fasi:
– ippoterapia
– rieducazione equestre
– pre-sport
Ogni fase, in relazione alla diagnosi con cui il paziente arriva a un centro specializzato come il nostro, può rappresentare una tappa di un percorso riabilitativo oppure un’esperienza riabilitativa completa, gestita sempre in sinergia con i vari specialisti che si occupano della persona.
Si può agire su diversi livelli:
– neuro-motorio (con baricentro stabile rispetto al cavallo e instabile rispetto al terreno): qui si realizza una sorta di stretching naturale e di teeping che agisce sull’allineamento posturale, sulle reazioni di equilibrio e di raddrizzamento, sulle reazioni globali tonico‐fasiche e sui movimenti reciproci di flesso-estensione;
– neuro-psicologico (grazie alle azioni del cavallo e al comportamento intenzionale dell’utente): qui è possibile avere adeguate reazioni di orientamento, migliori tempi di reazione e di attenzione, aumentare l’abilità esecutiva e la discriminazione spaziale, dal punto di vista della direzione, della distanza, della sequenzialità, dell’allineamento e della lateralità.
In tutti i nostri utenti – indipendentemente dall’età e dai problemi che li hanno portati da noi – abbiamo osservato un netto cambiamento caratteriale: vengono incrementate le capacità espressive, la determinazione e il coraggio di portare a termine le loro azioni o i loro pensieri e si registra una più marcata abilità nel controllare le loro emozioni.
Tutto questo porta a notevoli modifiche in ambito familiare. Anche nelle situazioni più difficili, infatti, la positività di cui la terapia “carica” queste persone e l’incrementarsi dell’autostima porta bambini e adulti a modificare i propri legami affettivi, a superare difficoltà di comunicazione e relazione. Tutta la famiglia, dunque, trae notevole beneficio da questi cambiamenti, con l’interruzione di quel feedback negativo che coinvolge il soggetto portatore di handicap, riducendo processi di autoemarginazione e potenziando quelli di partecipazione.
L’ippoterapia è indicata a:
– persone con handicap motorio, mentale e sensoriale di ogni età (alcuni esempi: persone con sindrome di Down, dell’X‐Fragile, autistici, persone con psicosi, con difficoltà di apprendimento, esiti di traumi cranici, paralisi cerebrali infantili, sindrome di Rett e molti altri);
– persone con disagi sociali (anoressia, bulimia, tossicodipendenza);
– persone con disturbi del comportamento (sindromi da iperattività, da eccessi di aggressività, bambini e adolescenti ADHD).
*Centro di Riabilitazione Equestre ANIRE (Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre) La Colombera (Via Cascina Colombera, Casarile – Milano). Per ulteriori informazioni: riabilitazione@scuderialacolombera.it – cristina.fabbrini@eube.it (Cristina Fabbrini).
Articoli Correlati
- Definizione e valutazione della disabilità: com'è arretrata l'Italia! Disabile, invalido, handicappato, non autosufficiente: sono solo alcune tra le più frequenti definizioni che si incontrano nelle corpose e disorganiche leggi italiane che trattano di questi aspetti. Dietro al linguaggio,…
- Disabilità neuromotorie e trattamenti con gli animali Cavalli, cani e anche asini: gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) possono rivelarsi come preziosi trattamenti di carattere sanitario, in grado di attivare risposte emotive, percettive e sensoriali nuove,…
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…