Niente più riabilitazione per quelle persone con gravi disabilità, avevamo titolato qualche settimana fa, riferendo della diffusa protesta in corso in Campania nei confronti di quella sospensione di prestazioni precedentemente autorizzate, da parte della Regione, del tutto contraria alle stesse Linee Guida per le Attività di Riabilitazione in Regione Campania, ciò che negava a tante persone “l’unica cura possibile” (se ne legga cliccando qui).
Ebbene, la risposta della Regione è arrivata, sotto forma del Decreto n. 13 del 25 novembre scorso, che applicando la Deliberazione di Giunta Regionale n. 1712, ha sostanzialmente istituito un Fondo di 10 milioni di euro, «per accordi integrativi per l’esercizio 2009 con le strutture private per assicurare la continuità delle prestazioni rese ai pazienti in condizione di non autosufficienza e con alto bisogno assistenziale».
Soddisfazione “a metà” è stata espressa da Cira Solimene, direttore operativo della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), una tra le numerose associazioni che avevano avviato iniziative di protesta. «Innanzitutto – spiega – per i tanti malati “meno gravi” che comunque si sono visti improvvisamente negare il proprio diritto all’assistenza (e molti di loro sono bambini) e poi perché anche questa vicenda ha confermato una volta ancora la “stranezza” delle modalità con cui viene gestita la riabilitazione in Campania».
«La speranza – aggiunge Solimene – è che si stia almeno procedendo celermente, nell’applicazione del Decreto, e che nella “stima puntuale del fabbisogno” di cui si parla nel testo, si stiano adottando validi criteri oggettivi e non discrezionali». (S.B.)
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