Un progetto per la terapia delle gravi cerebrolesioni acquisite

Valutare l'efficacia dell'utilizzo dei farmaci per un tipo di patologia che presenta una notevole rilevanza sociale, efficacia per la quale attualmente le evidenze scientifiche sono ancora insufficienti e mancano accreditate linee guida e studi clinici controllati e indicizzati: è questo l'obiettivo principale del progetto di ricerca lanciato dalla FNATC (Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico) e presentato all'Istituto Gervasutta di Udine, che ne sarà il centro di coordinamento nazionale

La Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico (FNATC)  ha presentato presso l’Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione Gervasutta di Udine un progetto di ricerca finalizzato alla terapia farmacologica nelle gravi cerebrolesioni acquisite.
Paolo Fogar, presidente della FNATC (Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico)L’iniziativa – curata da quattro esperti del Comitato Scientifico della stessa Federazione (Andrea  Nistri, Trieste; Rita Formisano, Roma; Renato Avesani, Verona; Giannettore Bertagnoni, Vicenza)  – è stata “adottata” dall’Istituto Gervasutta, riferimento regionale per la riabilitazione nel Friuli Venezia Giulia, che è diventato il centro di coordinamento nazionale per l’attuazione del progetto, sotto la guida del capodipartimento di Medicina Riabilitativa Paolo Di Benedetto, di Tullio Giorgini, responsabile dell’Unità Gravi Cerebrolesioni Acquisite e di Emanuele Biasutti, responsabile dell’Unità per la Riabilitazione delle Neuropatologie Acquisite, anch’essi componenti del Comitato Scientifico della FNATC.
Obiettivo prioritario è quello di valutare l’efficacia dell’utilizzo dei farmaci per una patologia che presenta una notevole rilevanza sociale, efficacia per la quale attualmente le evidenze scientifiche sono ancora insufficienti e mancano accreditate linee guida e studi clinici controllati e indicizzati.

«Si tratta di un’iniziativa – spiega il presidente della FNATC Paolo Fogar – che prende spunto dalla volontà  delle stesse associazioni – espressa nella primavera di quest’anno – di arrivare a una revisione sull’utilizzo dei farmaci nella grave cerebrolesione acquisita. Cosicché abbiamo voluto rapidamente attivare un qualificato gruppo scientifico, detto dei “4 saggi”, che ha curato la stesura del progetto; è seguita quindi la raccolta di fondi avviata dalle associazioni che aderiscono alla nostra Federazione, con una risposta positiva che consentirà di coprire la metà  della spesa complessiva, sufficiente per avviare la prima fase».

Nata nel 2005, la FNATC riunisce attualmente ventiquattro associazioni, distribuite sul territorio nazionale. Essa svolge attività a sostegno dell’assistenza e della riabilitazione di persone con grave cerebrolesione acquisita, dal primo ricovero ospedaliero dopo il trauma al reinserimento sociale e scolastico e lavorativo. Le varie associazioni consociate lavorano sul territorio, creando sinergie tra loro e con la Federazione stessa, contribuendo all’integrazione degli interventi dal livello regionale a quello nazionale.
Da segnalare che la FNATC è inserita in due tavoli Ministeriali, vale a dire nella Consulta Nazionale per le Malattie Neuromuscolari (tavolo della Riabilitazione) e nel Seminario Permanente sulle Persone in Stato Vegetativo e Stato di Minima Coscienza. (S.B.)

Per ulteriori informazioni si può accedere al sito della FNATC (Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico), cliccando qui.
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