Non si può accettare in silenzio l’eliminazione del Difensore Civico nei Comuni!

di Samuele Animali*
Quale sarà la sorte delle centinaia di pratiche che i Cittadini hanno affidato ai Difensori Civici Comunali, istituzioni che - se ben funzionanti - servivano finora a intervenire sulla Pubblica Amministrazione, eliminando anomalie, errori e talvolta vere e proprie degenerazioni della burocrazia? Se lo chiede il Difensore Civico della Regione Marche - che è anche il coordinatore nazionale di queste figure - di fronte alla Legge Finanziaria del 2010, che prevede appunto l'eliminazione delle Difese Civiche Municipali. E si chiede anche: «Forse qualcuno non ne gradiva l'indipendenza?». Anche le persone con disabilità, per altro, sono coinvolte da tale provvedimento: basti infatti ricordare, ad esempio, le varie prese di posizione dei Difensori Civici sulle barriere architettoniche o sulla compartecipazione alle spese dei servizi assistenziali

Disegno che raffigura la Giustizia bendata, con una bilancia in mano«Non è tollerabile accettare in silenzio – ci scrive Gianni Conte, responsabile per l’abbattimento delle barriere architettoniche dell’APM (Associazione Paraplegici delle Marche) – un provvedimento che restringe un esercizio di tutela per il Cittadino, come quello contenuto nella Legge Finanziaria per il 2010 in via di approvazione, riguardante l’eliminazione della figura del Difensore Civico nei Comuni. Questa è una vera e propria sottrazione di un altro organo di tutela del Cittadino, divenuto in molti casi “indispensabile”».
Si tratta di una questione che riguarda assai da vicino anche le persone con disabilità e le associazioni che si occupano dei loro diritti: basta ricordare le varie prese di posizione – cui abbiamo dato spazio anche nel nostro sito – di Samuele Animali, Difensore Civico della Regione Marche e coordinatore di queste figure a livello nazionale, sulle barriere architettoniche o sulla compartecipazione degli utenti alle spese per i servizi assistenziali (si leggano ad esempio, tra gli altri, i testi disponibili cliccando
qui e qui).
Ed è proprio di Samuele Animali la seguente nota, prodotta per presentare un incontro tra i Difensori Civici delle Marche, in corso di svolgimento nel momento in cui stiamo per pubblicare questo testo. (S.B.)

«Nella Finanziaria in via di approvazione è stata inserita una norma con la quale si obbligano i Comuni a sopprimere la Difesa Civica Municipale. Questo è anche il tema dell’incontro di lunedì 21 dicembre a  Senigallia (Ancona), con la partecipazione dei venti Difensori Civici Comunali delle Marche.
A livello nazionale le Marche sono senz’altro in prima linea, perché possono contare su una Difesa Civica non molto diffusa, ma ben organizzata e piuttosto apprezzata, tanto che quello marchigiano è uno dei coordinamenti più attivi in Italia e il Difensore Civico Regionale è anche coordinatore nazionale.
Al momento è difficile capire quale sarà la sorte delle centinaia di pratiche che i cittadini marchigiani hanno affidato a questa istituzione gratuita e facilmente accessibile, che interviene sulla Pubblica Amministrazione, eliminando alcune anomalie, errori e talvolta vere e proprie degenerazioni della burocrazia. Si va dai bandi truccati ai semafori fuorilegge, dall’individuazione di documenti tenuti nascosti al riesame di provvedimenti sbagliati.
Certamente ci sono casi in cui la Difesa Civica non funziona bene, ma la scusa del risparmio non sembra reggere ai fatti e piuttosto che gettare fumo negli occhi, servirebbe un impegno a riformare la Difesa Civica, tenendo conto delle esperienze positive, e ce ne sono molte. Anche perché l’azzeramento del servizio finisce per far comodo alla cattiva amministrazione, che si sbarazza di un controllore scomodo. Se invece si volessero mantenere livelli ragionevoli di tutela, spostando le funzioni dei Difensori Civici Comunali su un sistema più basato sui Difensori Civici Provinciali e Regionali (che per ora sopravvivono alla riforma), non ci sarebbe alcun
risparmio, ma semplicemente un trasferimento della spesa su altri enti. Spesa, per altro, contenuta, visto che in un Comune di medie dimensioni il Difensore Civico costa senz’altro meno di un dipendente o di un collaboratore esterno e fa risparmiare parecchio sul contenzioso giudiziario ed extra-giudiziario. Ma è, o dovrebbe essere, indipendente, e questo non sempre piace.
Si tratta dunque di portare all’attenzione della cittadinanza e della politica marchigiane argomenti che ad oggi non sono stati minimamente presi in considerazione, mentre per la loro importanza dovrebbero essere oggetto di dibattito, anche in vista del riavvio a livello nazionale della discussione sulla Carta delle Autonomie, sede certamente più adatta della Legge Finanziaria per parlare di autonomie locali e tutela dei cittadini».

*Difensore Civico della Regione Marche (samuele.animali@regione.marche.it). Coordinatore nazionale dei Difensori Civici.

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