Sono oltre duecento gli ospedali italiani che non ammettono l’ingresso nei reparti di degenza dei cani guida per non vedenti. Questo fatto ha recentemente scatenato una serie di episodi poco piacevoli che hanno visto in alcuni ospedali del Centro-Nord Italia persone prive di vista che non sono state ammesse ad assistere i familiari ricoverati in reparto, in quanto accompagnate dal cane guida, ciò che ha creato di fatto una situazione assolutamente discriminante nei confronti di questi cittadini.
Di contro, si sa che ad esempio nell’Ospedale San Martino di Genova sono ammessi nei reparti di degenza gli animali domestici – cani, gatti e conigli – che possono quindi far visita ai loro padroni ricoverati, ovviamente se muniti dei dovuti certificati veterinari. In molti altri ospedali, poi, è ammessa la presenza del cane guida che accompagna il non vedente sia in fase di ricovero, che in fase di visita. Si tratta dunque di una situazione che andrebbe omologata e uniformata attraverso la modifica dei regolamenti ospedalieri di quelle strutture che non riconoscono la possibilità di ingresso nei reparti di degenza ai privi di vista accompagnati dai loro cani guida.
Per questo motivo l’AIDAA (Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente) ha lanciato un appello al sottosegretario alla Salute Francesca Martini, affinché – attraverso un’apposita Ordinanza Ministeriale – permetta l’ingresso dei cani nei reparti di degenza delle strutture ospedaliere, ad esclusione ovviamente dei reparti di rianimazione, chirurgia e agli “infettivi”.
Al momento sono circa una ventina le segnalazioni giunte al Tribunale degli Animali dell’AIDAA da parte di persone prive di vista che si sono viste rifiutare l’accesso ai reparti di degenza insieme ai loro cani guida, segnalazioni che riguardano prevalentemente ospedali delle regioni del Nord Italia.
«Credo sia utile – dichiara Lorenzo Croce, presidente dell’AIDAA – che il Ministero intervenga con una Circolare o con un Decreto con il quale renda possibile l’accesso ai reparti di degenza dei cani guida che accompagnano i non vedenti in visita ai loro parenti». In tal senso, lo stesso Croce ha sottoposto il problema ai tecnici del Ministero della Salute, nel corso di un incontro all’inizio di dicembre. Al tempo stesso, per i casi specifici dei non vedenti che si sono rivolti al Tribunale degli Animali dell’AIDAA, sono in corso i contatti con le strutture sanitarie interessate, allo scopo di sottoporre loro la richiesta di modifica del regolamento, che ponga fine a tali discriminazioni.
*Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente.