Sono già più di 750 le adesioni alla campagna a difesa del Difensore Civico Metropolitano che la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), ha lanciato l’8 gennaio scorso sulla propria pagina di Facebook [nei giorni scorsi il nostro sito ne ha riferito con i testi disponibili cliccando qui e qui, N.d.R.]. Tra l’altro è possibile ora aderire alla campagna anche sottoscrivendo la petizione tramite l’apposito modulo presente nel sito della LEDHA.
Come reso noto in precedenza, la LEDHA ha deciso di scendere in campo con la campagna di sensibilizzazione denominata Salviamo il Difensore Civico Metropolitano, in seguito ai tagli previsti dall’articolo 2, comma 186 della Legge Finanziaria per il 2010 [Legge 191/09, N.d.R.] e alla subitanea decisione del Comune di Milano, che ne è conseguita, di smantellare l’Ufficio del Difensore Civico della città, senza che su tale questione si sia espresso l’unico organo competente, vale a dire il Consiglio Comunale.
Di fatto, con la soppressione dei Difensori Civici, i cittadini – e molto spesso proprio quelli con disabilità – verrebbero privati di uno dei pochi strumenti a loro disposizione per vedere tutelati i propri diritti. Come sottolinea Alessandro Barbetta, Difensore Civico di Milano, «il 30 dicembre scorso, lo stesso giorno in cui la Legge Finanziaria per il 2010 compariva sulla Gazzetta Ufficiale, è stata inviata al Difensore Civico una nota esplicativa a firma del Sindaco e del presidente del Consiglio Comunale, intesa ad individuare la data di entrata in vigore della Finanziaria stessa (1.1.2010), come data di decorrenza della cessazione dell’Ufficio. Il Consiglio Comunale, organo referente del Difensore Civico e unico competente rispetto alle modifiche statutarie necessarie per la soppressione di tale figura, sembra quindi relegato a un ruolo di mera ratifica di disposizioni della Legge Finanziaria, mentre in realtà l’istituto può essere soppresso solo con una modifica statutaria deliberata dal Consiglio stesso».
Sulla questione la LEDHA ha interpellato anche Carlo Reali, coordinatore della Conferenza Nazionale dei Consigli Comunali ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che così si è espresso: «Questa Legge Finanziaria comprende norme che colpiscono alcuni istituti i quali trovano il loro fondamento nello Statuto Comunale. Uno di questi è proprio quello del Difensore Civico, mentre il tema della Difesa Civica dovrebbe essere ricompreso nel confronto con il Governo e in sede parlamentare, nell’ambito del dibattito sul Codice delle Autonomie. Nessuno ritiene che debbano esistere 8.100 Difensori Civici, quanti sono i Comuni. Occorre infatti ragionare certamente sui numeri, ma non si può fare alcun ragionamento tagliando fuori la volontà degli amministratori locali. L’unico percorso istituzionale corretto è quello che vede per protagonisti i Consigli Comunali».
A questo punto le firme raccolte con la petizione verranno consegnate all’ANCI per le opportune azioni a livello nazionale, oltre che al sindaco di Milano Letizia Moratti e al presidente del Consiglio Comunale Manfredi Palmeri. (S.F.)
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