Nei giorni scorsi Emil Boc, primo ministro della Romania, ha ricevuto Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF (European Disability Forum) e Sergiu Ruba, in rappresentanza del Consiglio Nazionale Romeno sulla Disabilità, per un confronto sui modi utili a rafforzare la partecipazione delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni ai processi decisionali a livello nazionale.
Durante l’incontro Vardakastanis ha proposto l’avvio di un tavolo di consulta permanente tra le autorità romene e lo stesso Consiglio Nazionale sulla Disabilità: «Infatti – ha sottolineato il presidente dell’EDF – un dialogo strutturato con il Governo non solo consentirebbe di far sì che le persone con disabilità romene venissero finalmente considerate una componente della società a pieno titolo, ma soprattutto potrebbe portare a un concreto miglioramento della vita per i circa due milioni di cittadini con disabilità del Paese».
L’EDF si è anche soffermata con il Primo Ministro Boc sull’opportunità di maggiori supporti finanziari alle organizzazioni non governative del Paese.
Per quanto poi riguarda la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, il Forum ha chiesto che la Romania acceleri il proprio processo di ratifica, quanto mai necessario anche dopo la decisione dell’Unione Europea di depositare formalmente la propria ratifica solo quando tutti gli Stati Membri avranno a loro volta completato la procedura. Al momento sono dodici (tra i quali l’Italia) i Paesi dell’Unione che l’hanno fatto – come si può vedere qui in calce nell’elenco completo che riportiamo – e in tal senso Boc ha promesso che nei prossimi mesi sottoporrà la questione al Parlamento.
Rispetto poi ai Fondi Strutturali Europei – budget specifico tramite il quale l’Unione tenta di ridurre le disparità tra i propri Stati – il Primo Ministro romeno ha dato disposizione di cooperare con il Consiglio Nazionale sulla Disabilità, per ottenere la piena applicazione di quella norma (l’Articolo 16 del Regolamento Generale dei Fondi), la quale mette in primo piano il principio della non discriminazione. E – si è detto – il modo principale per far sì che tale principio venga rispettato è proprio quello di tenere in considerazione le necessità delle persone con disabilità al momento stesso in cui si fa richiesta di quei Fondi, ovvero prima che essi siano stati assegnati.
Nel concludere l’incontro, Boc ha assicurato che il suo ministro del Lavoro, della Famiglia e della Protezione Sociale parteciperà al meeting sulla disabilità che si terrà in Spagna nel prossimo mese di maggio, ove l’European Disability Forum intende proporre il Patto sulla Disabilità ai vari leader europei.
«Il nostro movimento – ha dichiarato a tal proposito Vardakastanis – crede che le azioni a livello continentale e nazionale, in favore delle pari opportunità per i cittadini con disabilità, debbano essere coordinate tra di loro. E che le questioni legate alla disabilità vengano incluse in tutte le più rilevanti politiche europee e nei vari strumenti di finanziamento, rendendo visibile e “oggettivamente misurabile” il legame con la strategia europea sulla crescita e il lavoro, la cosiddetta “Strategia post-Lisbona”». (S.B.)
*Si ringrazia per le informazioni Aurélien Daydé, addetto alla comunicazione dell’EDF (European Disability Forum).
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Per quanto riguarda invece il Protocollo Opzionale alla Convenzione (testo che consentirà al Comitato sui Diritti Umani delle Persone con Disabilità di ricevere anche ricorsi individuali – di singoli o di gruppi di individui – e di avviare eventuali procedure d’inchiesta), a ratificarlo sono stati finora i seguenti 48 Paesi:
– Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Bangladesh (12 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) – Svezia (15 dicembre 2008) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Repubblica Araba di Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Gran Bretagna (7 agosto 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Australia (21 agosto 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009).
Per ulteriori approfondimenti: www.un.org/disabilities.
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