Panchine sicuramente «storiche», ma anacronistiche e discriminanti

di Luciano Chissotti*
Utilizzare elementi di arredo urbano che non siano accessibili o usufruibili da parte di tutti i cittadini, altro non significa che discriminarne alcuni, continuando a creare barriere. Ed è quanto accade spesso a Torino - anche in luoghi noti come Piazza Vittorio - con quelle panchine "storiche" in pietra senza schienale, che non sono assolutamente indicate per persone anziane o con disabilità
Panchine installate da pochi mesi presso un piccolo cimitero torineseLa più grande piazza di Torino è Piazza Vittorio [detta semplicemente così dai torinesi, in realtà Piazza Vittorio Veneto, N.d.R.] e da alcuni mesi i vari giornali locali del capoluogo piemontese pubblicano grandi articoli con renderind (“fotomontaggi”) e descrizioni accurate di arredo urbano, colore delle tende eccetera eccetera, senza però alcun riferimento all’accessibilità delle persone con disabilità visiva o motoria.
E così si continuano a vedere panchine storiche in pietra senza schienale che non sono assolutamente indicate per persone anziane o con disabilità, perché queste ultime non possono appoggiarsi e scaricare un po’ di tensione dalla spina dorsale.

Si può dire quindi che utilizzare elementi di arredo urbano non accessibile e non usufruibile da parte di tutti, significa discriminare alcuni cittadini e continuare a creare barriere.
Da ricordare anche che mesi addietro l’assessore comunale competente aveva risposto che avrebbe tenuto conto delle nostre segnalazioni, ma evidentemente il “gusto del bello” e “il richiamo all’antico” di panchine taroccate è troppo forte.

Come persona con disabilità in famiglia, vedere panchine di questo tipo mi ricorda i WC alla turca: sicuramente “storici”, ma anacronistici e discriminanti.
 
*Coordinamento dei Comitati Spontanei di Quartiere “Domenico Sereno Regis” – Tavolo per il Superamento delle Barriere Architettoniche di Torino.
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