La LEDHA di Milano (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) ha inviato una lettera aperta a Giulio Gallera, capogruppo del Popolo della Libertà nel Consiglio Comunale milanese, riguardante la prossima elezione del Difensore Civico nel capoluogo lombardo.
In particolare, il presidente della Federazione, Fulvio Santagostini, chiede nel messaggio «il perché, a fronte di una nomina che per il momento si prevede durerà appena un anno e mezzo, il Popolo della Libertà abbia deciso di non sostenere la candidatura dell’attuale Difensore Civico del Comune di Milano Alessandro Barbetta».
Delle questioni legate ai Difensori Civici, anche il nostro sito si occupa da qualche tempo, come si può capire dall’elenco in calce dei vari testi da noi pubblicati. Avevamo ad esempio riferito della campagna con migliaia di adesioni, denominata Salviamo il Difensore Civico Metropolitano, che la stessa LEDHA aveva lanciato, dopo i tagli previsti dall’articolo 2, comma 186 della Legge Finanziaria per il 2010 (Legge 191/09) e la conseguente decisione del Comune di Milano di smantellare l’Ufficio del Difensore Civico della città, senza che su tale questione si fosse espresso l’unico organo ritenuto competente sulla materia, vale a dire il Consiglio Comunale.
Un’importante novità, però, si era prodotta successivamente, con un Decreto Legge governativo (Consiglio dei Ministri n. 78 del 13 gennaio 2010), che sospendendo sostanzialmente i tagli, aveva escluso che i Consigli Comunali fossero vincolati alla soppressione dell’Istituto. Al contrario, tale provvedimento ha stabilito che le disposizioni della Finanziaria per il 2010 si applichino «a decorrere dal 2011 ai singoli enti per i quali ha luogo il rinnovo del rispettivo consiglio, con efficacia dalla data del medesimo rinnovo» e non prima.
«Un rinvio di un anno – commenta il presidente della LEDHA – che è positivo, ma che non risolve il problema di fondo; anche per questo la nostra Federazione si è recentemente appellata al presidente del Consiglio Comunale Manfredi Palmeri, chiedendo che il Comune di Milano, storicamente capofila della battaglia per il riconoscimento delle autonomie locali, sostenga e promuova l’istituto del Difensore Civico Comunale in tutte le sedi istituzionali legislative e di governo, opponendosi alla sua soppressione, soprattutto nelle grandi aree urbane, dove i rapporti tra cittadini ed istituzioni sono più complessi».
Oggi, dunque, la battaglia si sposta sulla persona dell’attuale Difensore Civico milanese, Alessandro Barbetta, sul cui operato la LEDHA, a nome delle oltre trenta associazioni da essa rappresentate e delle migliaia di cittadini firmatari della petizione Salviamo il Difensore Civico Metropolitano, «esprime un parere estremamente positivo e sottolinea come sia di fondamentale importanza per i cittadini la sua rielezione, per dare continuità all’eccellente lavoro da lui svolto sino ad ora».
Continueremo a seguire con grande attenzione gli sviluppi di tali questioni, ricordando sempre che tra quei cittadini interessati a un buon funzionamento della Difesa Civica spesso vi sono proprio quelli con disabilità. (S.B.)
– Non si può accettare in silenzio l’eliminazione del Difensore Civico nei Comuni! (Samuele Animali), disponibile cliccando qui.
– Raccogliamo firme contro l’eliminazione dei Difensori Civici nei Comuni (Fulvio Santagostini), disponibile cliccando qui.
– Quello del Difensore Civico non è un costo inutile, disponibile cliccando qui.
– Già 750 firme raccolte in pochi giorni a favore del Difensore Civico, disponibile cliccando qui.
– Sembrano salvi, almeno per quest’anno, i Difensori Civici, disponibile cliccando qui.
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stasmpa LEDHA (Silvia Ferrario), tel. 02 6570425, 339 8692843, ufficiostampa@ledha.it.
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