Strumento assai utile per tutti coloro che per motivi personali o professionali intendono affinare le loro conoscenze e competenze operative nel settore della minorazione visiva e in particolare per ciò che riguarda i bambini non vedenti e ipovedenti e anche con minorazioni aggiuntive, Crescere toccando. Aiutare il bambino con deficit visivo attraverso il gioco sonoro. Uno strumento per educatori e terapisti è un libro pubblicato qualche mese fa da FrancoAngeli, scritto dalla psicoterapeuta Maria Luisa Gargiulo e dal musicoterapista Valter Dadone (disponibile anche in formato elettronico).
Nel nostro sito ne abbiamo già parlato ampiamente quando uscì (se ne legga cliccando qui) e ora il libro vivrà un nuovo momento di presentazione venerdì 26 febbraio a Udine (Sala del Consiglio di Palazzo Antonini-Belgrado, Piazza Patriarcato, 3, ore 16.30), alla presenza dei due Autori, nel corso di un evento curato dall’ANFaMiV (Associazione Nazionale delle Famiglie dei Minorati Visivi), in collaborazione con l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), la Libreria Moderna e il patrocinio della Provincia di Udine.
Maria Luisa Gargiulo, psicologa e psicoterapeuta di origine rogersiana, è impegnata nello studio e nell’applicazione clinica della teoria dell’attaccamento e della psicologia cognitiva, in particolare occupandosi delle problematiche inerenti i bambini con deficit visivo e della relazione genitore/bambino. Nel 2005, sempre per FrancoAngeli aveva già pubblicato, tra l’altro, Il bambino con deficit visivo (se ne legga nel nostro sito la presentazione cliccando qui) e se ne ricorda anche la firma congiunta insieme a Giulio Nardone per Sott’acqua con un cieco, testo fondamentale rispetto all’attività subacquea di persone non vedenti e ipovedenti (se ne legga nel nostro sito cliccando qui).
Valter Dadone, invece, è professore di musica, musicoterapista e didatta, formatosi con il modello di musicoterapia attiva Benenzon e con esperienze nelle applicazioni cliniche della musicoterapia. Egli ha affinato le proprie competenze riguardanti l’applicazione della musicoterapia alle persone con deficit visivo, contribuendo con lo sviluppo di una metodica che valorizza le capacità percettive dei bambini non vedenti e ipovedenti, per ciò che riguarda la comunicazione interpersonale, il rapporto con gli oggetti e con lo spazio, attraverso l’utilizzo dei sensi vicarianti del tatto e dell’udito. (S.B.)
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