Nel corso di una recente conferenza stampa – cui ha preso parte tra gli altri (in collegamento telefonico) anche il ministro per l’Attuazione del Programma di Governo Gianfranco Rotondi – i Verdi Verdi, formazione politica che ha sostenuto il neopresidente della Regione Piemonte Roberto Cota alle recenti Elezioni Amministrative, hanno proposto l’istituzione nella costituenda Giunta Regionale di un Assessorato alle Pari Opportunità e all’Accessibilità, per rimuovere discriminazioni e barriere architettoniche in tempi brevi, a partire dagli uffici pubblici.
Pur condividendo le motivazioni di tale proposta, ci sentiamo tuttavia in dovere – in quanto coordinamento che comprende cinquantotto associazioni impegnate nella difesa dei diritti delle fasce più deboli della popolazione – di proporre un’alternativa, ossia l’istituzione di un gruppo di lavoro coordinato da una figura di riferimento, una sorta di “disability manager”, soluzione proposta dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi e già adottata in altre realtà locali, che si occupi di accessibilità in maniera trasversale ad ogni ambito di competenza della Regione Piemonte: dalla sanità all’assistenza, dal turismo all’organizzazione dei grandi eventi, dai trasporti all’urbanistica, all’istruzione e così via.
Il gruppo di lavoro e il “disability manager” dovrebbero essere alle dirette dipendenze del presidente della Giunta Regionale e verificare che in ogni nuova Legge, Ordinanza e Regolamento della Regione Piemonte si tenga anche conto delle esigenze delle persone con disabilità. Un nuovo Assessorato potrebbe invece rischiare di affrontare il problema dell’accessibilità come “compartimento stagno”, trovandosi in difficoltà ad interfacciarsi con altri uffici regionali, senza contare che un assessore all’Accessibilità sarebbe una personalità di carattere politico. C’è bisogno invece di “tecnici”, in grado di porre la propria professionalità al servizio dell’abbattimento delle barriere architettoniche e di quelle, più invisibili ma altrettanto pericolose, generate dalla discriminazione.
La Consulta ha già in passato e più volte sostenuto l’idea di nominare un “disability manager”: l’ultima occasione in ordine di tempo è stata il dibattito all’interno del Consiglio Comunale di Torino intorno alla nascita di un “garante della disabilità”. Per questo motivo la CPD si offre per dare il proprio contributo a qualsiasi interlocutore sia interessato a tale proposta o, in ogni caso, intenda sviluppare un dibattito su possibili soluzioni alternative in merito al delicato tema in discussione, il quale diventa ancor più cruciale in un momento come quello attuale in cui è in definizione il nuovo assetto dell’Amministrazione Regionale piemontese.
*Consulta per le Persone in Difficoltà (Ufficio Comunicazione: tel. 011 3198145, uffstampa@cpdconsulta.it).
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