Parliamo di comunicazione della salute

Un momento di incontro tra le realtà maggiormente coinvolte nelle relazioni terapeutiche, vale a dire il mondo medico scientifico e quello del volontariato: sarà innanzitutto questo il convegno del 20 aprile a Padova, organizzato dalla Fondazione Zoé, in collaborazione con l’ULSS 16, la locale Azienda Ospedaliera, l’Istituto Oncologico Veneto e il Centro di Servizio per il Volontariato Provinciale, evento che lascerà anche ampio spazio alle testimonianze e alle riflessioni sul tema di pazienti e familiari

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Ultime settimane per partecipare al concorso della FISH

Foto, sceneggiature, cortometraggi, vignette: idee e autori in gara contro la discriminazione delle persone con disabilità. Sono aperte fino al 21 giugno le iscrizioni a “Sapete come mi trattano?”, concorso aperto a tutti e promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), con l’obiettivo di contribuire ad abbattere quel “muro del silenzio” che ancora condanna all’invisibilità milioni di cittadini del nostro Paese con disabilità

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In ginocchio l’editoria del Terzo Settore

«Non ci è stato concesso dal Governo l’incontro che abbiamo ripetutamente chiesto per esporre le nostre ragioni: lo faremo in conferenza stampa»: così il portavoce del Forum del Terzo Settore, Andrea Olivero, preannunciando una conferenza stampa per il 20 aprile a Roma, ove verrà espressa tutta l’insoddisfazione per le risposte mancate in Parlamento sulla cancellazione delle tariffe postali agevolati per l’editoria, che stanno mettendo in ginocchio tante testate del Terzo Settore

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In declino la partecipazione del cittadino nella Sanità dell’Emilia Romagna

Pareggio del bilancio ad ogni costo, “paternalismo medico” che non consente di far rispettare il diritto dei malati a conoscere la propria diagnosi, eclissi della presenza di rappresentanti politici e affermarsi del potere dei funzionari, sia in Regione che nelle AUSL. È preoccupante, in Emilia Romagna, il declino della partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni alle scelte sanitarie, dopo un percorso virtuoso iniziato negli anni Settanta, che aveva portato ad ottimi risultati nei primi anni Novanta

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L’ANIEP denuncia la grave situazione del mondo della disabilità

Non si usano mezzi termini nella mozione conclusiva dell’Assemblea Annuale dell’ANIEP (Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti Civili e Sociali degli Handicappati), svoltasi a Bellaria (Rimini): gli studenti con disabilità, l’inclusione, le buone pratiche per la vita indipendente, le tutele per i non autosufficienti sono tutti temi rimasti estranei all’attività politica, segnando, in quest’ultimo anno, un ulteriore grave peggioramento della situazione per tutte le persone con disabilità e le loro famiglie. Buoni, al contrario, i risultati ottenuti dall’Associazione sul fronte delle specifiche attività riguardanti le cosiddette persone “sopravvissute alla polio”

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Conoscere la storia delle politiche sociali, per migliorare quelle attuali

Punta proprio a questo l’interessante mostra promossa a Roma dall’Istituto per gli Affari Sociali (IAS), che propone appunto libri, lastre fotografiche e manifesti di campagne sociali facenti parte di quasi un secolo di storia dell’Ente. A inaugurare l’evento – aperto fino al 30 aprile – un convegno e una tavola rotonda, organizzati sempre dallo IAS, per riunire studiosi, ricercatori ed esperti di differenti discipline e riflettere sull’evoluzione della conoscenza nell’ambito dello sviluppo delle politiche sociali, sull’importanza della memoria in questo settore e sulle prospettive dell’informazione scientifica

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Questa integrazione che scricchiola

Alcuni genitori, stanchi di combattere contro i “mulini a vento”, in una scuola pubblica spesso in crisi d’identità, di personale e di strutture, stanno cercando soluzioni di ripiego per i propri figli con disabilità grave, che si presentano però sotto forme accattivanti, chiamate “specializzazione”, “competenza”, “presa in carico personalizzata”. Non si sta invece semplicemente rischiando di tornare alle “scuole speciali”, precedenti a una riforma che ha reso l’Italia un modello di integrazione apprezzato in tutto il mondo? L’Italia però non può e non deve tornare indietro

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