Un paio di mesi fa, nell’imminenza dell’Ostensione della Sindone – la cui conclusione è prevista per il 23 maggio prossimo – la Consulta per le Persone in Difficoltà (CPD) di Torino aveva presentato un’utile guida sull’accessibilità delle chiese storiche torinesi per le persone con disabilità motoria, frutto di una serie di sopralluoghi messi in atto dalla stessa CPD, sulle trentasette chiese di maggior richiamo turistico della città. Assai significativi i risultati prodotti da tale lavoro: circa la metà di tali edifici, infatti, non risultava ancora accessibile, nonostante anni di denunce e di battaglie da parte delle associazioni di categoria. Non a caso il nostro articolo che riferiva di tale iniziativa l’avevamo intitolato Lasciate che le persone in difficoltà vengano a me… Ma dove? (lo si legga cliccando qui).
Ebbene, a distanza di soli due mesi, alcuni miglioramenti concreti ci sono stati «e oggi – come riferiscono i responsabili della Consulta – è possibile anche alle persone in carrozzina entrare nelle chiese più visitate della città, appartenenti al cosiddetto “Circuito Sindone”. L’augurio è che questo sia l’inizio di un serio lavoro di superamento e di abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi di culto e non solo una soluzione temporanea per l’Ostensione».
Esaminando nel dettaglio alcuni degli edifici religiosi “monitorati”, vi è ad esempio la Chiesa del Corpus Domini, ove è stata montata una rampa di accesso, anche se rimane un dislivello a scendere di circa 4 centimetri, costituito dalla soglia all’entrata. A San Carlo, poi, i tecnici della CPD di Torino hanno recentemente effettuato un sopralluogo e durante tale visita è stata confermata la disponibilità a montare in breve tempo una rampa fissa in legno. E ancora, per accedere all’altra chiesa “gemella” di Piazza San Carlo – Santa Cristina – era già stata montata una rampa, anche se lì resta da superare un gradino di circa 9 centimetri, mentre alla Chiesa di San Lorenzo sono stati riparati sia l’elevatore, che la porta d’accesso e il campanello per la chiamata.
Permangono invece criticità per le Chiese dei Santissimi Martiri e di Santa Teresa d’Avila, strutture che restano inaccessibili; è stata sì registrata la disponibilità a ricercare una soluzione che consenta di superare le scalinate, ma la situazione resta complessa, anche per la difficoltà ad ottenere l’autorizzazione a intervenire da parte della Soprintendenza.
Promosse a pieni voti, infine, San Filippo Neri, il Duomo di San Giovanni Battista, la Consolata e Maria Ausiliatrice, «che del resto – segnalano dalla CPD – erano accessibili già prima del nostro intervento».
Soddisfazione, pertanto, è stata espressa dalla Consulta, per i risultati di tanto lavoro di verifica e sensibilizzazione, anche se – come viene ribadito – «l’auspicio è che l’Ostensione della Sindone sia un’occasione proficua per iniziare un serio cammino di progressivo adattamento di tutte le chiese di Torino. Gli interventi attuati, infatti, non devono restare fini a se stessi e legati semplicemente all’evento in corso». (S.B.)
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