La sindrome di Angelman

a cura di Daniela Mignogna*
Prende il nome dal pediatra inglese Harry Angelman - che nel 1965 ne descrisse le caratteristiche in tre piccoli pazienti - questa rara sindrome neurocomportamentale di origine genetica, detta anche dei "Puppet Children" o degli "Happy Children" ("ragazzi bambole" e "ragazzi felici"), poiché lo stesso Angelman ne riconobbe delle somiglianze in un museo di Verona, con il soggetto di un quadro del Cinquecento italiano

Giovan Francesco Caroto, Ritratto di bambino con disegno, Verona, Museo di CastelvecchioLa sindrome di Angelman è una patologia neurocomportamentale di origine genetica, descritta la prima volta nel 1965 dal pediatra inglese Harry Angelman, che osservò in tre pazienti le medesime caratteristiche cliniche: ritardo psico-intellettivo, crisi convulsive, atassia e movimenti a scatto, assenza di linguaggio, facies similare e una postura che ricordava quella di una bambolina sorridente. In tal senso li definì Puppet Children (“ragazzi bambole”, appunto) e in seguito, dopo una curiosa circostanza, Happy Puppet (“bambole felici”). Angelman, infatti, durante un viaggio in Italia visitò il Museo di Castelvecchio a Verona e vide il quadro cinquentecesco di Giovan Francesco Caroto, Fanciullo con disegno di un bambino (o Ritratto di fanciullo – o di bambino – con disegno), che assomigliava ai suoi pazienti (Angelman H., 1965).

La sindrome di Angelman (SA) è caratterizzata dunque da ritardo grave dello sviluppo psicomotorio, linguaggio gravemente compromesso o assente, deficit dell’equilibrio dinamico e movimenti scoordinati (atassia) con tremori agli arti, comportamento tipico con riso eccessivo e immotivato, ipereccitabilità, iperattività e scarsa attenzione. Tali caratteristiche sono comuni a tutte le persone affette.
Altri tratti frequenti, presenti nell’80% dei casi, sono la microcefalia, che si rende evidente dopo i due anni di vita e le crisi convulsive che insorgono generalmente entro i tre anni (Williams C.A. et al., 1995).

I bambini alla nascita sono solitamente normali, hanno frequentemente problemi di alimentazione con difficoltà di suzione o rigurgito e alcuni di essi soffrono di infezioni ricorrenti delle alte vie respiratorie. La scoliosi e l’obesità possono rappresentare un problema nell’età adulta.
Il ritardo dello sviluppo psicomotorio è già evidente intorno ai sei mesi di vita, ma le caratteristiche peculiari della sindrome di Angelman non si manifestano prima del primo anno di vita e possono trascorrere parecchi anni finché una corretta diagnosi clinica possa essere effettuata.

*Promotrice del Gruppo di Facebook “Sindrome di Angelman-Italia“, riconosciuto dall’ORSA (Organizzazione Sindrome di Angelman).

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