«Il presente documento – si legge nella presentazione di Le sfide dell’Italia che investe sul futuro. Libro Verde del Terzo Settore – viene redatto per dare inizio ad un dibattito, che auspichiamo ampio e partecipato, con l’obiettivo di giungere, al termine del percorso, a definire le nuove strategie del Terzo Settore in questa fase caratterizzata da problematiche e sfide in larga parte inedite». Esso «è rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore aderenti o meno al Forum Nazionale del Terzo Settore o a quelle che vi aderiscono localmente (Forum regionali e territoriali), parti sociali, organizzazioni religiose e ecclesiali, Università e centri di studio e ricerca, Istituzioni e sistema delle autonomie locali, interlocutori internazionali dai quali auspichiamo un contributo di pensiero per lo sviluppo ed il consolidamento del Terzo Settore».
Su tale documento – che verrà presentato giovedì 13 maggio presso la Camera dei Deputati di Roma (Sala della Mercede, Palazzo Marini, ore 10.30), riceviamo, e ben volentieri pubblichiamo, una sintesi dei contenuti, curata anch’essa dal Forum Nazionale del Terzo Settore.
Il Paese
Il Paese sta affrontando diverse criticità, fra le quali:
– l’indebolirsi dei legami sociali, che porta i cittadini a provare crescente difficoltà nel “fare comunità”; una società frammentata, incapace di anteporre l’idea del bene comune agli interessi particolari; un diffuso sentimento di insicurezza e di sfiducia;
– il riproporsi della “questione sociale”, dovuta a un rapido e progressivo peggioramento delle condizioni di vita di persone e famiglie;
– la crisi dei tradizionali strumenti della rappresentanza, tanto politica (fine dei partiti di massa e persino d’opinione) quanto sociale, con progressiva erosione del senso di appartenenza al Paese e conseguente diminuzione della partecipazione attiva dei cittadini e degli spazi di democrazia diretta.
Siamo dunque di fronte alla crisi di un modello di sviluppo che interroga su almeno tre livelli:
– culturale: cultura egoistica e individualistica sempre più pervasiva di fronte a una cultura della fraternità e solidarietà, dell’accoglienza. Crisi delle agenzie formative;
– politico: crisi della rappresentanza; crisi della capacità di intervenire e incidere;
– economico: un sistema globalizzato e finanziarizzato che ha reso l’uomo mezzo e non fine dell’agire economico, tanto da portare a dire che occorre “ricivilizzare l’economia”.
Il Terzo Settore
Il Terzo Settore – inteso come l’insieme delle esperienze private di attività non profit svolte dai cittadini organizzati democraticamente in azioni di volontariato, promozione sociale, cooperazione sociale, ONG ecc. – è un’esperienza che è andata crescendo negli ultimi decenni, non solo in Italia, ma nell’intera Europa.
Di fronte al mutato scenario, il Terzo Settore è chiamato a interrogarsi per ridefinire e/o riaffermare la propria identità e il proprio ruolo (Terzo Settore prestazionale di fronte a Terzo Settore promozionale) – si vedano gli articoli 2 e 4 della Costituzione (formazioni sociali che promuovono la sviluppo della persona) – avviando una stagione costituente, che sia stimolo anche a una stagione costituente del mondo politico, economico, sociale.
L’obiettivo è la crescita della consapevolezza nel Terzo Settore della sua capacità di essere attore sociale che – dando voce ai cittadini organizzati e anche a coloro che non hanno voce – pur nella frammentarietà della sua esperienza, deve sapersi offrire come luogo di discussione critica e di definizione e realizzazione di un più umano e sostenibile modello di società.
Le diverse sfide del Terzo Settore
Il Terzo Settore è chiamato a interrogarsi lungo diverse linee, fra le quali:
– visibilità e trasparenza del Terzo Settore stesso verso tutti gli stakeholder [soggetti “portatori di interessi”, N.d.R.];
– rappresentanza e rapporto con le Istituzioni: la democrazia partecipativa (quella realizzabile tutti i giorni) come supporto alla democrazia rappresentativa; la sussidiarietà (si veda l’articolo 118 della Costituzione);
– di fronte alla globalizzazione, il Terzo Settore è promotore di un modello di sviluppo sostenibile centrato sulla persona, che richiama tutti gli attori sociali a diversi rapporti politici, economici e sociali;
– Terzo Settore, luogo di rilancio della cultura della cittadinanza attiva e della solidarietà, promozionale della persona; luogo che affronta l’emergenza educativa quale presupposto essenziale per superare la crisi sociale e morale che attraversa il Paese;
– Terzo Settore per ridefinire lo spazio economico, il concetto stesso di impresa (strumento – e non fine – teso non solo più alla massimizzazione del profitto) e del lavoro; il ruolo pre-economico (creazione di capitale sociale) ed economico del Terzo Settore; riaffermare il paradigma per cui l’economia è strumento dell’uomo e non viceversa;
– Terzo Settore e sicurezza, intesa come diffusione e stabilizzazione della legalità sul territorio in cui si vive;
– Terzo Settore quale attore del nuovo welfare che punta sulla centralità della persona; un welfare non risarcitorio e assistenzialistico, ma promotore di opportunità e di autonomia; un welfare equo, capace cioè di porre in equilibrio l’universalismo dei diritti e la selettività, quanto al grado di compartecipazione alla spesa;
– Immigrazione: per rilanciare politiche e pratiche di laccoglienza, tramite l’orientamento, l’inserimento economico e la fuoriuscita dalla condizione di irregolarità;
– Famiglia: Terzo Settore per affrontare le problematiche dello sviluppo familiare e le età della vita;
– Un nuovo quadro normativo coerente che valorizzi e promuova il protagonismo dei cittadini organizzati (si veda ancora l’articolo 118 della Costituzione in tema di sussidiarietà).
Obiettivi
Questo Libro Verde viene redatto dal Forum Nazionale del Terzo Settore per dare inizio a un dibattito, che auspichiamo ampio e partecipato, con l’obiettivo di giungere, al termine del percorso, a definire le nuove strategie del Terzo Settore in questa fase, successiva al riconoscimento formale del proprio ruolo e del valore della sussidiarietà, caratterizzata da problematiche e sfide in larga parte inedite.
Esso è rivolto a tutte le organizzazioni del Terzo Settore, parti sociali, organizzazioni religiose ed ecclesiali, Università e centri di studio e ricerca, Istituzioni e sistema delle autonomie locali, interlocutori internazionali, dai quali auspichiamo un contributo di pensiero per lo sviluppo e il consolidamento del Terzo Settore.
Il documento [disponibile cliccando qui, N.d.R.] è quindi aperto alla discussione pubblica per un periodo di alcuni mesi.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…
- La complessità del "Dopo di Noi" e la logica dei diritti «Può esserci ancora la possibilità di abbandonare l’attuale sistema organizzativo dei servizi e, approfittando dell’occasione di attuare la Legge 112/16 sul “Dopo di Noi”, iniziare con coraggio un processo di…