Anche Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato si esprime su posizioni analoghe alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), di fronte alle voci di questi giorni riguardanti le misure anticrisi allo studio del Governo, che “toccherebbero” anche le indennità di accompagnamento. Secondo tale organizzazione, infatti, si tratterebbe di una scelta «sbagliata, inadeguata e inaccettabile»
I tagli nella Sanità, infatti, soprattutto in assenza di processi seri di riorganizzazione della spesa, servirebbero solo a riversare il deficit sulle Regioni e quindi sui cittadini, costretti a pagare più tasse e più ticket. Meno servizi, dunque, o meno efficienti, e più carico sui bilanci familiari già duramente attaccati dalla crisi. Bisogna pertanto fermare scelte di questo genere e riportare al centro di ogni decisione la persona, i suoi bisogni e i diritti di cittadinanza sanciti dalla Costituzione
Nel vortice delle polemiche e delle dure prese di posizione di questi giorni sugli annunci riguardanti la prossima manovra finanziaria correttiva e le possibili conseguenze per le persone con disabilità – pensando ad esempio a un eventuale intervento sulle indennità di accompagnamento – ben volentieri diamo spazio a questo utile approfondimento, nel quale si tenta di individuare le cause della spesa crescente in ambito di invalidità civile, corredando il tutto con una serie di interessanti dati statistici
«Ci aspettiamo mazzate pesanti – dichiara Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – a fronte di una disinformazione tanto accurata che ha trovato eco nei grandi quotidiani italiani e intendiamo dunque mettere in atto tutte le forme di protesta per evitare che venga soppressa l’unica forma di assistenza certa per le persone con disabilità grave e per gli anziani non autosufficienti». Infatti, in quello che sta diventando un preoccupante clima di “caccia all’untore”, il rischio è che l’accento continuamente posto sulle “false invalidità” finisca per oscurare la gravità delle misure che si intende adottare, a partire dall’erogazione dell’indennità di accompagnamento condizionata al reddito, addossando il peso della crisi proprio alle persone con disabilità e alle loro famiglie
Per il 2010 il ciclo di incontri denominato “Il tempo delle nostre vite” – organizzato a San Lazzaro di Savena (Bologna) dal Comune della cittadina bolognese, insieme alla Cooperativa Accaparlante – è dedicato al racconto di esperienze personali che si confrontano con il tema dell’identità e del cambiamento. E il 21 maggio toccherà a una serata incentrata su “Crisalidi”, documentario del 2005, diretto da Mirko Locatelli, sugli adolescenti con disabilità
Oltre cento ricercatori per cinquantotto contributi divisi in dodici sessioni: sono i numeri del “Colloquio sull’Impresa Sociale”, che farà tappa quest’anno a Roma, il 21 e 22 maggio, allo scopo di analizzare gli elementi di innovazione che caratterizzano l’attuale fase di sviluppo dell’impresa sociale in Italia, un settore che – secondo un recente Rapporto – riguarda nel nostro Paese ben 15.000 imprese e 350.000 addetti
Chi annuncia importanti recuperi di fondi “toccando” anche le indennità di accompagnamento – povere somme a disposizione di quanti si trovano per disabilità a non produrre reddito – sappia che l’azione da loro prospettata, oltre a far nascere nell’opinione pubblica – se mai ce ne fosse bisogno – un sentimento di astio e di rancore nei confronti delle persone con disabilità, non farà altro che portare a un ulteriore impoverimento loro e delle loro famiglie
