Termine derivato dal dialetto andaluso (“folletto”, ma anche “broccato” o “stoffa pregiata”) duende – per come lo teorizzò nei primi anni Trenta del Novecento il poeta spagnolo Federico García Lorca – si può sintetizzare in italiano con la formula “la fertilità dell’inquietudine”. E Duende (la Forza interiore a cui non posso resistere) è anche il nome scelto dalla Lega Arcobaleno – Federazione di Associazioni impegnate sui problemi della disabilità e dell’handicap, costituita nel dicembre 1998 e aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – per una propria pubblicazione periodica, «Fogli nati per riflettere, per dialogare con chi vuole scrivere sui temi dei Diritti Umani, Sociali, Civili, Politici e di Libertà. Discutere di prospettive, di strategie, di politica incentrata sui bisogni fondamentali della persona. Affinché la Politica Sociale non sia più la “Cenerentola” delle politiche».
I Fogli Duende hanno recentemente ripreso a uscire e dal n. 2 del 2010 proponiamo qui di seguito ai lettori ampi brani di quanto scritto da Bruno Tescari, presidente della Lega Arcobaleno, a proposito del recente 2 Giugno, Festa della Repubblica e della parata militare ai Fori Imperiali di Roma.
In due ore e mezzo sfilano circa 6.000 militari, 292 carri armati, autoblindo, mezzi trasporto truppe, 9 aerei acrobatici, fra due file di una impalcatura lunga un chilometro; per organizzare il tutto sono occorse 10 settimane di lavoro del personale militare e civile in numero imprecisato e varie aziende per montaggio e smontaggio e pulizie successive, non si sa quanto carburante, non si sa il costo per costruire quegli aerei, quei carri armati e autoblindate, gli armamenti e strumenti collaterali e di sostegno ecc.
No, non è questa l’Italia che vogliamo, l’Italia che vorrebbe rappresentare tutti gli italiani, persone con disabilità comprese. No: non può rappresentarci, quell’Italia che in due ore e mezzo spettacolarizza, con l’aiuto dei media che ci ignorano nella nostra dimensione sociale, il bruciare vari miliardi di euro nella stessa mattina in cui si sa che con la Manovra Finanziaria le spese per le missioni militari avranno un “ulteriore” aumento di 300 milioni…
No: noi vogliamo essere rappresentati solo da coloro che operano contro le sofferenze con atti di vera Pace: Associazioni, Volontariato, Vigili del Fuoco, Croce Rossa, Protezione Civile, Finanza anti evasori, Polizia e Carabinieri anti manganelli ecc.
No: noi non vogliamo marciare e che si marci con i bari, con chi dichiara a gran voce che bisogna non solo stringere la cinghia, ma anche «soffrire in silenzio ed obbedire» perché «i soldi non ci sono», ma nel frattempo brucia preziosi miliardi. E così dichiara guerra e morte ai più poveri e ai più emarginati. […]
E noi Associazioni, cosa facciamo, faremo? […] Sputeremo in un occhio a chi sponsorizza il fatto che con la crisi economica è indispensabile colpire chi è colpevole di avere diritto – prima che bisogno – di sostegno per essere incluso nella società? E diremo con chiarezza e forza che «i soldi ci sono, ma vanno spesi per realizzare speranze di Vita e non promesse di Morte»? Organizziamo, per il 2 giugno 2011, la manifestazione dell'”Italia che vogliamo”?
*Presidente della Lega Arcobaleno, brunotescari@virgilio.it.
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