I valori dell’integrazione galleggiano su un mare di silenzi

a cura di Salvatore Nocera*
Se infatti va riconosciuto che documenti come la recente Circolare n. 38, prodotta dal Ministero dell'Istruzione, sono importanti, in quanto richiamano efficacemente i valori fondativi dell'integrazione, aggiornati alla luce della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e delle Linee Guida dell'agosto 2009, tutto ciò deve però scontrarsi con i silenzi del Ministero stesso, di fronte alle numerose richieste da oltre un anno ufficialmente avanzate, da parte delle associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie

Ragazzi e ragazze a scuola, intorno a un tavolo, insieme a un'insegnanteCon la Circolare n. 38/10 il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) ha ripartito tra gli Uffici Scolastici Regionali le somme – ridottesi a causa dei tagli – rinvenienti dalle Leggi 440/97 sull’offerta formativa (Istituzione del fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi) e 69/00 (Interventi finanziari per il potenziamento e la qualificazione dell’offerta di integrazione scolastica degli alunni con handicap), relativi a progetti di integrazione scolastica, formazione dei docenti, nuove tecnologie informatiche e sostegno ai centri territoriali di supporto dell’integrazione stessa, gestiti da reti di scuole.

Cliccando qui, diamo la possibilità ai lettori di esaminare un ampio stralcio della citata Circolare, perché vi si richiamano in modo sintetico ed efficace i valori fondativi dell’integrazione aggiornati alla luce della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e delle Linee Guida Ministeriali per l’Integrazione Scolastica del 4 agosto 2009.
E tuttavia la parte conclusiva della Circolare – concernente il monitoraggio dell’impiego degli stessi fondi degli anni precedenti – evidenzia uno scarso utilizzo degli stessi per progetti di alternanza scuola-lavoro e per la diffusione della cultura dell’integrazione, in particolar modo tra i docenti curricolari, mentre risulta che «una quota importante dell’attività di formazione è stata dedicata ai Disturbi Specifici di Apprendimento o all’ADHD [sindrome da iperattività, N.d.R.]», che raramente vengono certificati come situazioni di disabilità, effettuando così, a nostro avviso, un uso improprio di detti fondi.

In ogni caso la Circolare sembra importante perché ricorda ufficialmente i valori e gli aspetti di qualità dell’integrazione scolastica proprio in un periodo come quello attuale in cui i silenzi del Ministero sulle richieste delle Associazioni avanzate ufficialmente da oltre un anno, continuano a pesare sul futuro di questo processo.

*Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Responsabile del Settore Legale dell’Osservatorio Scolastico dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down). Il presente testo riprende, con alcuni riadattamenti, una scheda già pubblicata nel sito dell’AIPD, per gentile concessione.

Ricordiamo ancora che l’ampio stralcio della Circolare 38/10 del MIUR è disponibile cliccando qui. Sulle questioni qui trattate, suggeriamo anche la lettura – nel nostro sito – del testo intitolato La sofferenza dell’integrazione scolastica, disponibile cliccando qui.
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