È una questione di diritti e di cultura, non certo di privilegi
«Nove mattine su dieci – scrive Maddalena Botta – quando i genitori o i parenti mi accompagnano al lavoro, sono costretta a lasciare il furgone con rampa in mezzo alla strada e a bloccare il traffico per il tempo necessario al mio spostamento». Il motivo? Semplicemente che il parcheggio riservato alle persone con disabili è occupato da chi non ne avrebbe il diritto e che a volte, se richiamato al rispetto delle regole, reagisce addirittura offendendo. Certo, la questione è soprattutto culturale ed è difficile far ragionare chi pensa che quei parcheggi siano “un privilegio” e non un diritto, specie in epoche come questa dove le furiose campagne sui “falsi invalidi” non aiutano certo a migliorare l’immagine di quelli veri. Eppure, molte cose si potrebbero ugualmente fare, anche in tempi rapidi, per cercare di risolvere il problema…