Grave attacco alla disabilità in Commissione Bilancio: manifestazione il 7 luglio a Roma

Altro che ritiro del provvedimento che innalza la percentuale di invalidità dal 74 all'85%, per ottenere l'assegno mensile di assistenza! Oltre a quello, infatti, che continua ad esserci, c'è ben di peggio nell'emendamento alla Manovra Finanziaria Correttiva, presentato nei giorni scorsi alla Commissione Bilancio del Senato. Viene ad esempio creata una discriminazione tra le persone affette da una sola minorazione (con percentuale di invalidità superiore al 74%) e quelle affette da varie patologie inferiori all’85%. Ai primi andrebbe l’assegno ai secondi, no. Ma non basta: vengono anche inasprite in modo assai rigido le condizioni medico-legali per ottenere l'indennità di accompagnamento. «Sbalordite da tanta iniqua approssimazione»,la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Disabilità) e la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) promuovono una manifestazione unitaria a Roma, per il 7 luglio, nel tentativo di far ritirare quell'emendamento o di farlo bocciare in Parlamento

Dito puntato in primo piano, sullo sfondo viso sfuocatoNel corso di una seduta del 29 giugno della Commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini, presidente della stessa, nonché relatore di Maggioranza, in accordo con il Ministero dell’Economia, ha presentato un emendamento alla Manovra Finanziaria Correttiva relativo alle persone con disabilità, giudicato assai deludente e preoccupante, da parte delle associazioni di FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) e FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), rispetto anche alle rassicurazioni espresse da più parti nei giorni scorsi,  oltre che irridente di qualsiasi interlocuzione avvenuta e degli impegni assunti.

In tale testo, infatti, continua pervicacemente a persistere l’innalzamento della percentuale di invalidità necessaria per la concessione dell’assegno mensile di assistenza agli invalidi civili parziali (256,67 euro al mese), disoccupati e indigenti, nonostante il risparmio dichiarato dallo stesso Ministero dell’economia sia risibile. Ma a quanto pare c’è anche di peggio: a tale disposizione, infatti, l’emendamento introdurrebbe una “correzione” ulteriormente iniqua, creando una discriminazione tra le persone affette da una sola minorazione (con percentuale di invalidità superiore al 74%) e quelle affette da varie patologie inferiori all’85%. Ai primi andrebbe l’assegno ai secondi, no.
Ancora più brutale e devastante, infine, il subdolo intervento che modifica le condizioni medico-legali per l’accesso all’indennità di accompagnamento. L’emendamento governativo limita infatti in modo molto rigido le future concessioni a persone: indennità di accompagnamento, dunque, solo a chi è immobilizzato o che non riesce a svolgere tutte le funzioni fisiologiche. Un criterio pericolosissimo nelle mani di Commissioni di valutazione alle quali non è stata indicata alcuna scala di valutazione cui attenersi.
Rimangono i controlli sulle “false invalidità”, talmente tanti, che per eseguirli l’INPS può chiedere aiuto alle Commissioni ASL. Anche questo è previsto dall’emendamento approvato.

A FAND e FISH, Federazioni che raggruppano le maggiori e più significative associazioni italiane di persone con disabilità e dei loro familiari, «sbalordite da tanta iniqua approssimazione – come dichiarano i rispettivi presidenti Giovanni Pagano e Pietro Barbieri – non resta che inasprire la propria mobilitazione, promuovendo una Manifestazione unitaria a Roma, per mercoledì 7 luglio prossimo, con cui tentare di ottenere un improbabile ritiro di quell’emendamento, ma soprattutto, più concretamente, di farlo bocciare dal Parlamento». (Ufficio Stampa FISH)

Share the Post: