Dal 1° luglio scorso, con l’entrata in vigore nei Paesi che l’hanno ratificata (Albania, Danimarca, Grecia, Paesi Bassi e San Marino) della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali (se ne legga cliccando qui), aperta alla firme il 25 ottobre 2007 e sottoscritta dall’Italia (ma non ancora ratificata) il 7 novembre del 2007, è disponibile un importante strumento per la protezione dei bambini.
Terre des Hommes – organizzazione non governativa internazionale che si occupa di aiuto diretto all’infanzia in difficoltà, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo – chiede al Parlamento italiano di ratificare subito il Trattato e si impegna a far pressione presso l’opinione pubblica e le Istituzioni nell’ambito della campagna internazionale IO proteggo i bambini – Fiocco Giallo, di cui è portavoce nel nostro Paese (se ne legga anche nel nostro sito, cliccando qui).
«L’Italia – dichiara infatti Raffaele K. Salinari, presidente di Terre des Hommes – occupa una posizione chiave nel continente, sia per quanto concerne il traffico che lo sfruttamento dei minori a scopo sessuale. Quindi è essenziale che il nostro Paese, già firmatario della Convenzione, passi al più presto alla sua ratifica e non aspetti sei anni, così come è successo per quella di Palermo contro il crimine trasnazionale».
«Questa Convenzione – dichiara ancora Salinari – introduce strumenti efficaci volti all’adeguata preparazione degli addetti all’infanzia e incoraggia una più capillare informazione dei minori riguardo agli abusi, con azioni mirate nelle scuole e in famiglia. Pertanto non dev’essere trascurata. Il rischio infatti di forti limiti e impedimenti a rendere fattiva l’azione di contrasto a reati come la violenza sessuale contro minori è sempre presente nel nostro Paese, dove, si ricorda, solo pochi giorni fa si è riusciti a far ritirare l’Emendamento n. 1070 al cosiddetto “Decreto Sicurezza”, che avrebbe reso impossibili le intercettazioni nel caso proprio di reati sessuali contro i bambini, invocando l’assurdo principio della “minor gravità”». (S.B.)
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